Pisa

PIETRO MAFFI, I CLASSICI E LA PASTORALE

di Andrea Bernardini

Pietro Maffi (Corteolona, 12 ottobre 1858 – Pisa 17 marzo 1931), astronomo, presidente della Specola Vaticana, per ventotto anni arcivescovo della nostra diocesi, amava i classici della letteratura italiana.Di per sé questa non è una novità: ai suoi tempi (e diciamo, fino al recente passato) tutti gli uomini «dotti» passavano senza alcun disagio da volumoni dedicati allo studio delle stelle alla Divina Commedia.Quel che rese originale il nostro arcivescovo è il fatto che egli teneva al «suo» clero lezioni dantesche e manzoniane. Su Dante Alighieri, Alessandro Manzoni, ma anche Torquato Tasso, Maffi scrisse alcuni saggi, mentre i suoi discorsi commemorativi erano ricchi di citazioni di Giovanni Pascoli e Giosué Carducci. Parleranno anche del Maffi «letterato» e di come la conoscenza dei classici «entrava» anche nel suo magistero alcuni esperti in un seminario di studi in programma venerdì 13 e sabato 14 all’ auditorium Toniolo dell’Opera della Primaziale (cfr box). Spiegando a studiosi e neofiti i motivi di sì tanto interesse del cardinale – scienziato anche verso la letteratura. Interesse dimostrato dai corposi volumi dei grandi classici – italiani, ma anche latini e greci e i testi dei poemi eroici e della letteratura cavalleresca – che si conservano nella biblioteca arcivescovile da lui fondata. La biblioteca, recuperata ed ampliata, era stata inaugurata il 4 settembre del 2007, nel centenario della prima settimana sociale dei cattolici italiani. Alla sua riapertura,  voluta dall’allora arcivescovo monsignor Alessandro Plotti, avevano contribuito la Cei, l’Opera della Primaziale, l’amministrazione provinciale e l’ateneo pisano. «La magnifica biblioteca del Cardinal Maffi», così come la definì Pio XI è giudicata dalla Soprintendenza ai beni librari della regione il più ricco e importante giacimento privato della Toscana. Protagonista del mondo culturale, ecclesiastico e politico del proprio tempo, astronomo e matematico, letterato, umanista e bibliofilo, il cardinale Maffi ha lasciato agli arcivescovi pro tempore, suoi successori, un’immensa eredità costituita da oltre 50.000 volumi riguardanti tutte le discipline, 25 incunaboli, 748 cinquecentine, rare edizioni del Sei, Sette e Ottocento, 123 codici manoscritti dal XIV al XX secolo, circa 3500 lettere autografe dal XVII al XX secolo; un archivio personale quasi del tutto inedito costituito da 107 cartelle che documentano il suo impegno, scientifico e letterario, pastorale, artistico e liturgico, la sua instancabile attività sociale e politica: dalla crisi modernista ai terremoti di Reggio, di Messina e della Toscana, alla prima guerra mondiale, alla Conciliazione.I lavori di ristrutturazione hanno portato alla luce anche volumi, riviste, opuscoli, documenti appartenuti al Maffi ma non trasmessi con la biblioteca classica, entrati da ultimo come nuove accessioni nella biblioteca che è passata, così da 125 a 181 scaffali, da 248 a 320 metri quadri di superficie per 1700 metri lineari di librerie, da 6 a 11 ambienti. Ora le nuove accessioni si segnalano 334 riviste di materie scientifiche, storiche, letterarie ed ecclesiastiche di fine ‘800 e del primo quarto del XX secolo e un fondo, dedicato alla prima guerra mondiale, del tutto sconosciuto e unico per struttura e importanza, dotato di oltre 20000 unità documentarie inedite e una ricca raccolta di carte topografiche e aeree, di opuscoli e di pubblicistica (1913-1922); fondo segnalato al Comitato nazionale per la tutela delle testimonianze della I guerra mondiale, dipendente dai Ministeri dell’Interno e dei Beni Culturali, perché ne sovvenzioni la catalogazione.Alla biblioteca è stato dedicato un sito web, abbinato al MetaOPAC pisano, impaginato e messo in linea dai centri informatici della Scuola Normale Superiore e del CNR, contenente i cataloghi e le guide tematiche e bibliografiche alla biblioteca, il cui codice di accesso è:  http://leonardo.isti.cnr.it/bib_maffi/ .  Il sito della biblioteca figura anche nel Mai-Azalai. Il seminario di studi sarà anche l’occasione per annunciare l’imminente pubblicazione del catalogo degli incunaboli delle cinquecentine di quella biblioteca, curata da Marialuigia Orlanda e Rossella Trevisan. Finanziato dall’Opera della Primaziale per la biblioteca della Società storica pisana, il catalogo a stampa, presentato dalla dottoressa Paola Ricciardi della Soprintendenza regionale per i beni librari, conclude un lungo lavoro di preparazione iniziato negli anni del ripristino: lavoro che ha interessato 25 incunaboli e 744 cinquecentine, nonché cinque interessanti contraffazioni di epoca settecentesca.

All’auditorium «Giuseppe Toniolo» due giornate di studio dedicate al cardinale

Nei centocinquanta anni dalla nascita del fondatore (1858 – 2008), venerdì 13 e sabato 14 febbraio, si svolgerà, nell’auditorium «Giuseppe Toniolo» dell’Opera della Primaziale Pisana (a Pisa in piazza Arcivescovado), un seminario voluto  dall’arcivescovo di Pisa e dall’ateneo locale, patrocinato dall’Opera della Primaziale e dalla Provincia di Pisa, ed a cui ha aderito la Società storica pisana. Un importante appuntamento storico-culturale che ha lo scopo, attraverso «giornate di studio», di rendere la biblioteca arcivescovile «cardinal Maffi» più conosciuta e più fruibile agli studiosi. Tra i relatori delle giornate di studio, docenti e ricercatori dell’Università di Pisa, membri dei dipartimenti di filologia classica, italianistica, storia delle arti e storia. In questa occasione i promotori hanno inteso privilegiare lo studio di materiali delle discipline umanistiche, mentre si riserva ad un prossimo incontro lo studio di materiali delle discipline scientifiche e giuridiche, ampiamente rappresentate nel patrimonio librario e documentario della biblioteca. Questo il programma delle due giornate: venerdì 13 febbraio alle ore 9: i saluti dell’arcivescovo di Pisa monsignor Giovanni Paolo Benotto e del professor Marco Pasquali, rettore dell’ateneo pisano; e l’intervento di monsignor Alessandro Plotti, arcivescovo emerito di Pisa su «L’Ecclesialità di San Carlo Borromeo nelle scelte pastorali di Pietro Maffi»; di don Angelo Manfredi, della diocesi di Lodi su «Pietro Maffi a Ravenna» (collaboratore di Agostino Gaetano Riboldi, ausiliare di Guido Maria Conforti), così come emerge da documenti editi e dagli inediti dell’archivio Maffi; infine di monsignor Gino Biagini, canonico onorario della Chiesa pisana e presidente del Tribunale ecclesiastico di Firenze su «Pietro Maffi e la santità discussa: il dossier Rosmini e il fondo rosminiano della biblioteca».A seguire alle 14.30, visita alla biblioteca e approfondimenti sul materiale librario e l’archivio personale. In particolare, rivedendo i codici manoscritti inediti, la professoressa Laura Galoppini parlerà de La «Pratica di Mercatura» dei Rosselmini (XIV-XV secolo); «rileggendo» le edizioni rinascimentali, il professor Antonio Carlini parlerà de «I classici greci e latini». Sulla cultura letteraria del cardinale, parleranno il professor Mirko Tavoni («Le letture dantesche di Pietro Maffi») e il professor Piero Floriani («Pietro Maffi e le “Lezioni manzoniane al mio clero”»).Il giorno successivo, sabato 14 febbraio (con inizio alle ore 9) l’argomento si sposterà su «arte e committenza», grazie agli interventi della professoressa Gabriella Garzella,  che parlerà di «Pietro Maffi, la committenza artistica e l’Opera della Primaziale» del professor Marco Collareta, che ripercorrerà «la ricostruzione del pergamo di Giovanni Pisano, santità e dottrina», del professor Gabriele Zaccagnini, che invece illustrerà «Il fondo agiografico della biblioteca: le scelte di Pietro Maffi». Infine la professoressa Gabriella Rossetti illustrerà a tutti i presenti «La biblioteca del Cardinale, il suo metodo di raccolta, la nostra attenzione».Al termine di ogni sessione è previsto l’intervento del pubblico.