Pisa

LA CHIESA PISANA IN ABRUZZO

di Andrea Bernardini

Comunità pisane solidali nei confronti dei terremotati abruzzesi. Ammontano a oltre centomila euro le offerte pervenute, fino allo scorso venerdì, nella sede della Caritas diocesana. Denaro frutto  per lo più della colletta di domenica 19 aprile. Le donazioni sono arrivate da 47 parrocchie ed unità pastorali, sei istituti religiosi e 26 cittadini. Un dato in continuo aggiornamento, anche perché la raccolta continua in alcune parrocchie. Ricordiamo che le offerte possono essere portate direttamente agli uffici della Caritas (a Pisa all’interno del palazzo arcivescovile)  il martedì, il mercoledì, il giovedì ed il venerdì dalle ore 10 alle ore 12; o possono essere inviate tramite c/c postale n° 11989563 intestato a Caritas diocesana di Pisa, piazza Arcivescovado 18 56126 Pisa o tramite Banca Monte dei Paschi di Siena intestato a arcidiocesi di Pisa – Caritas diocesana codice Iban It 86 L 01030 14010 000000390954  specificando nella causale del versamento «Terremoto Abruzzo».Come sarà utilizzato questo denaro? È presto per dirlo. Nei giorni scorsi don Emanuele Morelli (nella foto) , direttore della Caritas diocesana di Pisa, ha visitato insieme ai «colleghi» delle Caritas toscane le zone terremotate, in particolare i comuni di San Demetrio ne’ vestini, Fossa, Sant’Eusanio, Forconese, Villa Sant’Angelo, Acciano, Fagnano Alto, Fontecchio e Tione degli Abruzzi. Ad inizio maggio vi tornerà per parlare con i sacerdoti che prestano servizio in quel lembo di terra: solo allora sarà possibile capire come meglio accompagnare la ricostruzione materiale, morale e psicologica di quei paesi e di quelle comunità.Quale situazione ha trovato?«Quelle visitate sono piccole e piccolissime comunità montane abitate fino a ieri da poco meno di 5mila abitanti. Oggi in 2385 hanno trovato riparo in undici tendopoli allestite dalla Protezione civile, altri sono alloggiati negli alberghi di Pescara, Teramo, Chieti ed Ascoli Piceno o in abitazioni messe a disposizione da privati».Come si è mossa la Caritas nazionale dopo il sisma?«Già dal giorno successivo al terremoto la Caritas ha costituito a L’Aquila un centro di coordinamento, per rilevare bisogni, pianificare interventi, coordinare risorse ed iniziative. I nostri operatori hanno tracciato, sulla mappa, nove aree omogenee, ogni area  perché ogni Caritas regionale si occupasse di una di esse».Intanto a Bazzano si sono recati lo scorso sabato (e saranno di ritorno questo fine settimana) anche sette volontari della Misericordia di Riparbella. Con il mezzo di soccorso ed un pulmino, hanno portato con loro piumoni, vestiti, cibi a lunga conservazione. La comitiva riparbellina è guidata dal parroco don Bruno Chiavacci. Gli altri volontari: Marco Pellegrini, Erika Polizzani, Lisa Regoli, Mario Erbagni, Simone Serretti e Iacopo Pistacchi.