Pisa

Siti, blog, newsletter: anche i cattolici pisani amano comunicare  con i new media

di Andrea Bernardini

Sufficientemente copiosi, ma poco visibili e coordinati. Molti preti, parrocchie ed istituti religiosi pisani hanno messo una loro «bandierina» nel «mare magnum» del web. Ma pochi siti o blog risultano efficaci strumenti di interazione con la gente, perché difficilmente riconoscibili. È quanto emerge da una prima indagine realizzata per «Toscana Oggi» da Giorgio Spinosa, laureato in ingegneria informatica e collaboratore di Weca, l’associazione dei webmasters cattolici. Ecco qualche spunto 1 parrocchia su 10 ha un sito Spinosa, non senza difficoltà, ha «rintracciato» quattordici parrocchie (ovvero circa il 10% del totale presenti in diocesi) che si sono dotate di un loro sito web. Poche, tante? Gli esperti dicono «nella media».Da Zambra (http://www.parrocchie.it/cascina/zambra/homemain.htm) a Santa Maria Madre della Chiesa (http:/www.santamariamadredellachiesa.it), da San Michele degli Scalzi (http:/web.tiscali.it/smicheledegliscalzi/parrocchia/storia.htm) a Santo Stefano extra moenia (http://s.stefano.sirius.pisa.it), da San Francesco (http://www.sanfrancesco-pisa.com/) – che ha anche un suo blog (http://sanfrancesco-pisa.blogspot.com/) – a Fornaci di Barga, Loppia e Ponte all’Ania (http://www.ilsegnoonline.it/storia_scheda.php?idparagrafo=14) a San Frediano a Settimo (http://www.sanfrediano.org/sf/2/sf.asp), passando per Filettole, Collesalvetti, Seravezza, Calcinaia.Istituti religiosiBuona la presenza di siti di istituti religiosi e pensionati universitari (otto in tutto): dal sito della fraternità di Santa Croce in Fossabanda (http:/www.ofspisascroce.altervista.org/) a quello delle Figlie di Nazareth (http:/www.suorefigliedinazareth.it/index.php), dal pensionato Toniolo (http:/www.pensionatotoniolo.it) al «Lanteri» (http:/www.istitutolanteri.it), passando per i siti delle Benedettine di Pontasserchio, del Gifra e del Cottolengo. Servizi diocesaniSul web anche uffici e servizi diocesani. Sono ben cinque: quello della pastorale giovanile, del centro diocesano vocazioni, della Caritas, del servizio diocesano cultura e università e dell’Istituto superiore di scienze religiose. Su tutti il sito diocesano http:/www.diocesidipisa.it/ curato da don Francesco Barsotti e dove è possibile trovare news, appuntamenti, documenti, notizie storiche sulle chiese.Particolarmente attivo il settore della pastorale universitaria. E non potrebbe essere altrimenti: Pisa è città universitaria per eccellenza. Oltre al sito del servizio diocesano «cultura e università», nelle sale adiacenti alla chiesa universitaria di San Frediano «lavorano» tre webmaster: i curatori del sito della stessa chiesa (http://sanfrediano.dnsalias.net/), quelli del Grusf e della Fuci. «Quest’ultimo dato – osserva il professor Andrea Tomasi, collaboratore del servizio informatico della Cei – ci dice come il problema principale di queste iniziative, frutto prevalentemente di lodevole impegno di singole persone o gruppi, è quello dello scarso coordinamento. Un rilievo che risulta anche dall’assenza nel sito diocesano dei link ai siti parrocchiali, presenti invece nella “mappa” delle parrocchie a cui si accede dal portale della Cei (www.chiesacattolica.it). E  dal fatto che i siti delle attività degli uffici sono stati realizzati esternamente al sito della diocesi, e non sono collegati tra loro». Questo è però comprensibile… i siti si sono sviluppati in tempi diversi, in alcuni casi anche in anni diversi…«È vero, ma questo diventa oggi un impedimento a raggiungere una visibilità accettabile nella rete». Le associazioniNel «mare magnum» della rete Giovanni Spinosa ha individuato una quindicina di siti di enti e associazioni locali o collegati con associazioni nazionali. Come Azione cattolica, Acli pisane, Coldiretti, gruppo di preghiera di Taizé, ssociazione «Nuovi Accordi», comitato «San Pio V», Agesci, (siti particolari per il Pisa 4 ed il Pisa 5), Misericordia di Pisa e di Vicopisano, Unitalsi, Centro cattolico di Documentazione e Opera Toniolo. Le comunicazioni socialiHa un suo sito (e può essere ascoltata anche via web) l’emittente diocesana Radio Incontro (http://www.incontro.it/page.php?82 ). Molto visitato il sito del nostro settimanale (www.toscanaoggi.it), che riporta nella sezione diocesana una raccolta di articoli e documenti. Mailing listEsistono, inoltre, alcune «liste di distribuzione», newsletter o mailing list informative locali, come la rassegna stampa distribuita dal Centro cattolico di documentazione di Marina di Pisa o nazionali, come la newsletter di piuvoce.net. Attive anche le mailing list collegate a specifiche attività, come quella emanata dalla scuola di formazione teologica e dall’Ac per il ciclo di lezioni «Chi ama educa», o quelle mantenute da sezioni locali di associazioni nazionali (Movimento per la vita, Scienza e Vita, Forum delle Famiglie, Associazione famiglie numerose). Quello della mailing list è uno strumento utilizzato anche dalla curia per le comunicazioni ai sacerdoti (una novantina hanno un proprio indirizzo di posta elettronica). I blogQualche prete ha fatto ricorso a strumenti interattivi più recenti, come i blog ed i social network. Sul portale http:///www.pretionline.it/lista.pax?regione=14 sono stati trovati Luigi Gabbriellini, Tiziano Minnucci, don Elvis Ragusa. Su Facebook don Elvis Ragusa, don Emanuele Morelli, don Marco Formica, il seminarista Federico Mancusi, ma anche il Servizio di pastorale giovanile (hhp://www.facebook.com/pages/Arcidiocesi- di- Pisa- Servizio- per- la- Pastorale- Giovanile). L’appunto: «Sono poco visibili»Come scritto nell’incipit molti siti, purtroppo – secondo gli esperti – non sono facilmente individuabili. «Soprattutto perché – spiega Spinosa – non è facilmente riconoscibile il nome: in diversi casi il sito è registrato dentro lo spazio messo a disposizione da provider o organizzazioni pubbliche. E questo rende anche difficile compilare un elenco completo delle presenze in rete di realtà ecclesiali pisane, tanto che siamo convinti che a quanto già elencato occorrerà sommare altri siti che non siamo riusciti ad individuare».L’osservazione degli esperti: «Un sito non viene visitato solo perché è stato segnalato attraverso un passaparola, ma è visitato soprattutto se viene rintracciato attraverso i motori di ricerca. Esistono molti accorgimenti per “guadagnare le prime posizioni” negli elenci, perché nella rete, ahinoi, a differenza del principio evangelico, contano solo i primi posti: i visitatori difficilmente scorrono le liste dopo la prima o la seconda pagina».Un appunto sull’organizzazione del contenuto che appare sullo schermo: «Spesso nella compilazione di un sito si usano i criteri a cui siamo abituati nella redazione di un testo scritto, che ha però una logica ben diversa da quella dello strumento web. Ed anche l’aggiornamento dei contenuti deve essere tempestivo: Internet è il territorio dell’immediatezza».