Pisa

PELLEGRINI PISANI NEI SANTUARI D’EUROPA

di Graziella Teta

All’aeroporto di Pisa arrivano alla spicciolata: sono un centinaio e si apprestano a vivere otto giorni indimenticabili tra spiritualità e cultura. I partecipanti al pellegrinaggio diocesano Fatima-Santiago de Compostela (dal 16 al 23 agosto), presieduto dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, sono esattamente 104. Il gruppo più numeroso è di Bientina (ben 55), gli altri provengono da Pisa e provincia, alcuni versiliesi e una coppia di Firenze. Cinque i sacerdoti: il pastore della chiesa pisana è affiancato da mons. Danilo D’Angiolo (direttore dell’Ufficio Diocesano Pellegrinaggi e parroco del S.S. Sacramento a Pietrasanta), don Marco Formica (segretario dell’arcivescovo), don Ettore Baroni (parroco di Bientina) e don Piero Nannipieri (curato di Pettori-Navacchio).Il programma di viaggio e quello pastorale s’intrecciano per tutto il pellegrinaggio. Lunedì 16 l’arrivo a Lisbona, visita alla cattedrale e chiesa di Santo António (è S. Antonio di Padova, francescano portoghese, nato nella capitale lusitana) e celebrazione eucaristica; nel pomeriggio visita alla città (Rossio, Piazza del Commercio, torre e quartiere di Bélem). Martedì 17, si parte per Cabo de Roca, il punto più occidentale dell’Europa continentale, continuando per Sintra, con sosta alla cittadina medievale di Obidos, cinta da mura. Nel pomeriggio l’arrivo a Fatima: liturgia alla Cappellina delle Apparizioni e, la sera, rosario e fiaccolata mariana. Mercoledì alle 8, concelebrazione della messa, sempre alla Capelinha. Poi, partenza per Coimbra e recita del rosario al Carmelo di Santa Teresa (monastero di suor Lucia, ultima testimone delle apparizioni mariane); quindi, visita della città (antico centro universitario e prima capitale del regno lusitano). Altra meta: Batalha con visita al monastero trecentesco di Santa Maria da Vitória; rientro a Fatima in serata (rosario e fiaccolata). Giovedì 19: dopo la messa ancora alla Cappellina delle Apparizioni, visita ai luoghi dei tre pastorelli e delle altre apparizioni, con la suggestiva Via Crucis e poi visita alla chiesa della Santissima Trinità. Nel pomeriggio, visita del santuario e dell’esposizione “Fatima Luce e Pace” (raccoglie migliaia di oggetti ed ex voto, preziosi e no, offerti negli anni da pellegrini e fedeli; spicca “la corona della Madonna” con incastonato il proiettile che colpì Papa Giovanni Paolo II durante l’attentato in San Pietro del 13 maggio 1981). Alle 17,30, celebrazione penitenziale nella cappella dell’albergo. La sera, rosario ai Valinhos, nell’anniversario dell’apparizione della Madonna (19 agosto 1917; le altre cinque apparizioni a Cova da Iria, il giorno 13 dei mesi di maggio, giugno, luglio, settembre e ottobre dello stesso anno), e processione mariana. Venerdì 20 ad Oporto: visita della città e messa in cattedrale. Nel pomeriggio, a Braga per visitare i santuari del Bom Jesus e di Sameiro. Attraversando la frontiera spagnola si giunge in Galizia, con arrivo in serata a Santiago de Compostela (significa “San Giacomo in un campo di stelle” riferendosi, secondo la tradizione, ai bagliori che nel IX secolo l’eremita Pelajo vide nel luogo dove in seguito fu costruita la cattedrale dedicata all’apostolo). Sabato 21, al mattino, il tragitto a piedi (o in pullman) dell’ultimo tratto del “cammino”, dal Monte della Gioia alla cattedrale, con celebrazione della “messa del pellegrino” alle 12. Pomeriggio altrettanto intenso: incontro con l’arcivescovo di Santiago Julían Barrio Barrio, visita al santuario e alla città; la giornata si chiude con la catechesi di mons. Benotto. Domenica 22 dedicata all’escursione a Cabo Finisterre, lungo la costa frastagliata delle Rias Bajas, attraversando borghi medievali e villaggi di pescatori. A Muxia, messa al santuario di Nostra Signora de la Barca. In serata, ritorno a Santiago. Ultimo giorno di pellegrinaggio lunedì 23: messa nella cappella della Cattedrale, poi il rientro in aereo a Pisa, dove i pellegrini atterrano nel pomeriggio. Nella valigia i ricordi del viaggio, nel cuore le emozioni vissute. Ed anche mons. D’Angiolo può tirare un sospiro di sollievo. Spiega: “Il pellegrinaggio diocesano è stata la realizzazione di un lavoro che ci ha impegnato per mesi: di concerto con mons. Benotto, il programma pastorale è stato curato nei dettagli, anche nella preparazione di liturgie, omelie, preghiere dei fedeli. Sommando le celebrazioni eucaristiche e i ‘momenti forti’ (rosario meditato, via Crucis, penitenziale, catechesi) sono stati ben 12 gli interventi dell’arcivescovo, cui si aggiunge quello in occasione dell’incontro con mons. Barrio Barrio a Santiago”. Una tale ricchezza spirituale non va dispersa: “Infatti, i tredici interventi dell’arcivescovo (non astratti, ma volutamente calati nel contesto, per coinvolgere profondamente i nostri pellegrini) saranno raccolti in un opuscolo ad hoc che sarà successivamente distribuito ai partecipanti”. Ben curato anche l’itinerario più squisitamente turistico-culturale: “Oltre alle visite ai bellissimi santuari – sottolinea don Danilo – il programma ha privilegiato luoghi di rilevanza storica, civile e artistica dei due Paesi, dove la fede è ‘incarnata’ nei monumenti e nei valori spirituali, culturali e sociali”. Apprezzati gli incontri con Francesco Milani, vice console onorario d’Italia in Galizia, e con l’arcivescovo di Santiago. “Lo abbiamo invitato a Pisa: al termine di questo Anno Santo Compostelano, dopo il viaggio in Terra Santa, sarà a Roma e speriamo faccia sosta nella nostra città”. Plauso per l’organizzazione all’agenzia Millennium; e nota finale: sono 2.074 i km percorsi in pullman dai nostri pellegrini. Conclude mons. D’Angiolo: “Ringrazio l’arcivescovo e i partecipanti, e mi auguro che questo pellegrinaggio giovi alla chiesa pisana”.