Pisa

IL «GRAZIE» AI VOLONTARI OSPEDALIERI

di Caterina Guidi

Volontari si nasce. È un istinto insopprimibile nella persona quello di aiutare chi è in difficoltà, di essere attenti e sensibili alle necessità dell’altro. L’istinto va però costantemente «plasmato», per essere sempre più capaci di portare un aiuto efficace e incisivo. Con queste parole Anna Paola Giglioli, presidente dell’Associazione volontari ospedalieri di Pisa, ha accolto il premio «Santa Bona», consegnato all’Avo nel pomeriggio del 30 maggio in una cerimonia nella sala delle Ninfe, al palazzo Fiumi e Fossi di Pisa. Presenti all’appuntamento l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto – che ha materialmente consegnato il premio -, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, l’assessore alle Politiche sociali e sanitarie Maria Paola Ciccone e il presidente della provincia Andrea Pieroni. «Gratuità è la parola che maggiormente giustifica il senso di questo premio che oggi consegnamo – ha suggerito l’Arcivescovo -. Viviamo in una cultura sempre meno gratuita, sempre più abituata a calcolare tutto in termini di commercio. Ma è il dono l’elemento più completo di vero sviluppo sociale». «L’Associazione volontari ospedalieri – ha sottolineato don Enrico Giovacchini, rettore della Compagnia di Santa Bona – è stata premiata per la sua vicinanza a coloro che soffrono. Si tratta di un’associazione non confessionale, che condivide però con la Compagnia lo spirito di accoglienza e accompagnamento delle persone che ci caratterizza. Santa Bona indica l’identità e l’anima pisana, fondate su valori condivisi: quei valori che portano a dare significato alla vita anche quando è in difficoltà». A ritirare la pergamena e i 3mila euro del premio è stato – simbolicamente – il vicepresidente nazionale dell’Avo, Lorenzo Calucci, che ha ricordato l’impegno oramai più che trentennale dell’associazione in tutta Italia: «Prestiamo ogni anno circa tre milioni di ore di volontariato, senza alcuna contribuzione, ma solo basandoci sull’autotassazione. E non solo negli ospedali: anche nelle strutture sanitarie carcerarie, nei centri psichiatrici e pediatrici… tutto questo da prima che fosse istituito il Servizio sanitario nazionale». L’Avo nacque infatti nel 1976 a Milano; conta volontari in tutte le strutture ospedaliere principali del Paese, per un totale di poco meno di 30mila persone impegnate. A Pisa celebra quest’anno i 25 anni di attività, e lo fa anche con il «lustro» del premio appena ricevuto. Un «grazie» particolare è arrivato anche dal nuovo direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana Fabrizio Gemmi, il quale ha ricordato i primi tempi del suo lavoro in ospedale: «nelle corsie vedevo questi volontari, con camice bianco e colletto azzurro. Era strano per me veder svolgere come volontariato quello che io facevo ormai per lavoro… mi ripromisi di dare anche io il mio contributo. Per questo, quando l’Associazione vorrà aiuto per la formazione o qualsiasi altra cosa, ecco, la porta della direzione sarà sempre aperta».