Pisa

A SCUOLA DI SPIRITUALITA’ DAI CARMELITANI

di Caterina Guidi

La lotta con la famiglia per entrare nel Carmelo, la fuga, le sofferenze fisiche e spirituali, i contrasti con l’Ordine che voleva a tutti i costi riformare, le visioni, il ritiro in clausura…le pagine della vita di santa Teresa d’Avila hanno del «romanzesco», per il modo in cui visse la sua fede e per il ruolo ricoperto nella storia dell’ordine Carmelitano e della Chiesa in generale. Coincidenza vuole che perfino il giorno della sua morte sia stato del tutto «particolare»: Teresa spirò ad Alba de Tormes – dove si era recata sfidando la propria salute già precaria, per la richiesta di una nobile del luogo – la sera del 4 ottobre 1582. Ma il giorno successivo la data «saltò» al 15 e non al 5, per un aggiustamento necessario al passaggio dal vecchio calendario giuliano a quello gregoriano. Teresa, insomma, saliva al Padre proprio nel momento in cui la Chiesa – nella quale aveva vissuto e lottato – iniziava a cambiare il sistema di suddivisione del tempo, assumendo quello che è in vigore ancora oggi in gran parte del mondo.Così la solennità della riformatrice del Camelitani scalzi ricorre ogni anno il 15 ottobre. I cattolici venerano Teresa d’Avila come santa dal 1622. Sarà Paolo VI, nel 1970, a proclamarla anche dottore della Chiesa, assieme a Caterina da Siena: sono le prime donne a entrare in questa «schiera», raggiunte – nel ’97 – ancora da una carmelitana scalza, Teresa di Gesù Bambino. Proprio in questi giorni la comunità pisana dei Carmelitani scalzi – nella chiesa di San Torpè – festeggia la ricorrenza della grande santa spagnola. Il 12, il 13 e il 14 ottobre sono dedicati al triduo di preghiera in vista della festa, con il vespro alle ore 18 e la Messa a seguire. Sabato 15 sarà l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto a presiedere la concelebrazione liturgica, preceduta sempre dai vespri solenni alle 18. La scuola di spiritualitàCon la festa si intreccia anche la ripresa dei corsi all’Istituto di spiritualità «S.Teresa di Gesù Bambino», nato 10 anni fa nella comunità di San Torpè, voluto e promosso dalla provincia toscana dei carmelitani scalzi. Tre gli obiettivi principali che l’Istituto persegue: evangelizzare, insegnando le vie per la vita spirituale; formare cristiani competenti, in grado di rispondere alle sfide che si presentano in campo spirituale e pastorale; incrementare l’annuncio della fede e del Vangelo, promuovendo la spiritualità come luogo di incontro fra Dio e l’uomo in una società come la nostra, assai complessa e pluralistica. La scuola – ulteriore opportunità di formazione fra quelle offerte nella diocesi di Pisa – è aperta a tutti e non ci sono requisiti particolari da soddisfare: è sufficiente il desiderio di approfondire la fede e i temi di spiritualità; di spiritualità carmelitana in particolare, ma non esclusivamente. A quanti frequenteranno il corso – della durata di due anni – l’Istituto rilascerà un attestato di cultura teologico-spirituale. Non va comunque dimenticata la continua collaborazione con l’Istituto superiore di scienze religiose «N. Stenone», con il quale il «Santa Teresa di Gesù Bambino» si pone in complementarietà: gli studenti dello «Stenone» possono infatti frequentare il corso di Teologia spirituale e specializzarsi, perfino, nell’indirizzo di studi teologico-spirituale offerto dalla comunità di San Torpè. Una spiritualità attuale, che parte dalla BibbiaCiascuno dei due anni di corso è diviso in due semestri (ottobre/febbraio e febbraio/giugno); le lezioni impegnano i pomeriggi di martedì e giovedì per 26 settimane all’anno. I corsi fondamentali sono 4, con lo scopo di fornire agli allievi una conoscenza il più possibile approfondita della spiritualità nella Bibbia, nella storia e nella Teologia. Gli altri corsi – invece – puntano a temi attuali e di interesse specifico. Fra gli argomenti in programma per l’anno accademico 2011-2012 «la coscienza, “nucleo segreto e sacrario dell’uomo», corso di ispirazione teologico-morale tenuto da don Tomasz Grzywacz. «Il sacerdozio comune dei fedeli: prospettive bibliche e teologiche», tenuto da don Leonardo Biancalani. «In principio era…la relazione. Antropologia e famiglia», corso a cura di Gigi Avanti. E ancora, nel secondo semestre, gli allievi seguiranno i corsi di «Introduzione alla Teologia spirituale» (don Luca Andolfi), «Spiritualità nel Nuovo testamento» (don Roberto Filippini), «Gli Atti degli apostoli e la nascita del Cristianesimo: la Parola, lo Spirito e il Vangelo anche per le genti» (fra Paolo Maria Barbiano di Belgiojoso), «Il cammino spirituale di Santa Caterina da Siena. Le ragioni del corpo e dello Spirito» (padre Mauro Regazzoni). E ancora, «Don Lorenzo Milani. dimensione spirituale e attività pastorale» – corso tenuto da monsignor Antonio Cecconi – e «La figura di Gesù nel Corano» (don Alfredo Jacopozzi).Negli anni i frati di San Torpè hanno anche curato la catalogazione di una ricca biblioteca – contente un prezioso «tesoro» fatto soprattutto di testi teologici e spirituali – ordinata per autori e soggetti e messa a disposizione degli studenti dell’Istituto.