Massa Carrara - Pontremoli

Suore Infermiere: da 150 anni a servizio degli ammalati e dei poveri

di Giorgio CristalliniIl primo marzo 1854, un anziano canonico della Cattedrale di Savona, don Francesco Piccone e la giovane che era al suo servizio, Battistina Vallerga davano vita ad una Congregazione che aveva come modello la Vergine Immacolata e come fine specifico il soccorso ai più poveri. Da quella data sono trascorsi ben centocinquanta anni e l’anniversario non poteva passare sotto silenzio non soltanto presso la Casa Madre di di Albissola a Mare, ma anche in tutte le comunità dove sono presenti le Figlie dell’Immacolata. Centocinquanta anni durante i quali Istituto ha posto le proprie radici in parecchie città italiane ed anche all’estero, per andare a «servire» in paesi come l’Africa, le Filippine (presto in Indonesia), spesso sconvolti da guerre fratricide e dove la vità è sempre più difficile e dove la povertà regna sovrana. Anche a Massa le Figlie dell’Immacolata, meglio conosciute in città come «suore infermiere» ricorderanno con particolare solennità l’anniversario di fondazione del loro Istituto, sabato 6 marzo prossimo in San Sebastiano dove alle ore 16 il vescovo monsignor Eugenio Binini celebrerà la santa Messa. Alle ore 17, presso l’Auditorium «Monsignor Aldo Forzoni», terrà una conferenza sull’avvenimento il professore don Giovanni Farris, docente di filologia all’Università di Genova, che attualmente sta portando avanti la causa di beatificazione di don Francesco Piccone e di Teresa Vallerga. Al termine seguirà un momento di «agape fraterna».LA PRIMA PRESENZA Nella città di Massa le suore dell’Immacolata giunsero nel 1899 chiamate dall’allora Vescovo di Massa e Carrara, monsignor Emilio Maria Miniati. Quattro giovani sorelle che sotto la guida della superiora Annunziata Bruzzone, aprirono la Casa presso la canonica della Chiesa del Carmine. Immediatamente la popolazione ne apprezzò l’opera svolta a beneficio degli ammalati, specialmente i più poveri. Con il passare degli anni il numero delle suore aumentò e vennero aperti una scuola di lavoro ed un piccolo asilo con doposcuola. GRANDE RICONOSCENZA Ma la loro attività fu messa a dura prova durante le due epidemie che infierirono in Massa, la meningite prima e la spagnola poi. In quella circostanza le suore dettero esempio di zelo e di abnegazione fino all’eroismo e quando, nel 1910, alla periferia della città venne aperto un lazzaretto, accettarono di prestare l’opera come infermiere per sanare i corpi dei ricoverati e due di esse rimasero in isolamento per mesi. La riconoscenza della popolazione che era stata sempre grande, aumentò a dismisura.. Nel 1929 si trasferirono nell’attuale casa di via San Francesco, divenuta di loro proprietà grazie all’intervento di Padre Pietro Martini che contribuirà in misura determinante all’acquisto. Venti anni più tardi, dopo il passaggio della guerra che aveva portato soltanto distruzioni, si sentì più che mai il bisogno di costruire scuole che potessero formare cristianamente le nuove generazioni. Fu così realizzato e inaugurato un nuovo piano dell’edificio con tre aule, il refettorio per i bambini e una nuova cappella. IL MAGISTRALE «VALLERGA» Nel ’58 venne aperta la scuola parificata Magistrale «Teresa Vallerga» frequentata, con il trascorrere degli anni, da un numero sempre crescente di ragazze. Oltre duemila le diplomate uscite dall’Istituto fino alla data dell’abolizione dell’insegnamento magistrale. Attualmente sono dodici le suore presenti nella Casa di via San Francesco. e continuano a prestare il servizio infermieristico domiciliare a favore di ammalati ed anziani. Fiore all’occhiello dell’Istituto, di cui è superiora Suor Maria Angelica Gerbino, tornata alla fine del 2003 nella stessa sede di origine dopo aver prestato la propria attività, per oltre quarant’anni, presso altre Case e nella missione in Costa d’Avorio, sono la scuola materna con ottanta bambini e la scuola elementare frequentata da centoventi ragazzi, entrambe paritarie e a tempo pieno, dalle otto alle sedici, che prevede anche la refezione.

Il numero dei ragazzi aumenta continuamente tanto che per il prossimo anno scolastico è prevista l’apertura di due sezioni di prima elementare. Un segno positivo questo soprattutto nel momento in cui, da troppe parti si invocano le scuole pubbliche.