Massa Carrara - Pontremoli

Valle del Lucido: uno scrigno naturale

DI MICHELE  MARROCU

La Valle del Lucido è sicuramente una delle zone più affascinanti della Lunigiana. A renderla tale sono le sue bellezze paesaggistiche ed i piccoli paesi arroccati ai piedi delle Apuane.

Gragnola, Monzone, Equi Terme, Vinca… sono borghi che affondano le loro radici in un passato lontano, ancora presente e visibile negli antichi palazzi e nelle case, nelle stradine e nelle piazze, dove pare che il tempo si sia fermato e dove l’aria che si respira ha un «sapore» diverso, più intenso, più puro.

Camminando in questi paesi si scoprono angoli suggestivi, frutto di un’architettura semplice ma al contempo preziosa. Anche le innumerevoli chiese e cappelle, sparse in tutta la zona, raccontano della fede sincera di una popolazione laboriosa e tenace.

«Purtroppo anche qui – ci dice, don Guido Ceci, parroco in solidum di Monzone – viviamo gli stessi problemi delle altre zone della Lunigiana… lo spopolamento dei paesi, l’invecchiamento della popolazione… la mancanza di possibilità di lavoro per i giovani che, di conseguenza, sono costretti o ad emigrare o a fare i pendolari… Nonostante tutto – prosegue don Ceci – questa valle resta una zona dalle ampie possibilità, soprattutto turistiche, visto il suo immenso patrimonio artistico e naturale, che fa la differenza, rispetto ad altre luoghi… ».

La Valle del Lucido ricopre una posizione di rilievo anche nella vita pastorale della Diocesi, perché qui opera efficacemente un’Unità pastorale sorta negli anni 90. Nove parrocchie, con una popolazione di circa tremila abitanti, riunite assieme per sperimentare la concreta possibilità di andare oltre al tradizionale schema di comunità parrocchiale. Tre sono i ministri che le guidano: i presbiteri, don Edoardo Mori (moderatore) e don Guido Ceci ed il diacono permanente, don Franco Molli. «L’inizio – ricorda don Ceci -non fu facile, soprattutto per il “campanilismo” esistente tra i vari paesi… ma poi pian piano le cose sono andate sempre più migliorando…». Oggi possiamo dire che quest’esperienza è sicuramente «esportabile» anche nelle altre zone della Lunigiana, perché riesce a garantire a queste parrocchie i servizi necessari alla loro vita ecclesiale e nello stesso tempo è anche strumento efficace d’evangelizzazione.

Di questo lavoro pastorale ne fanno fede le diverse PCE (Piccole Comunità d’Evangelizzazione), sorte in loco negli ultimi anni. «Nelle nostre parrocchie – sottolinea, inoltre, don Ceci – la frequenza all’eucarestia domenicale è superiore alla media della Diocesi, segno di un lavoro costante che mai in tutti questi anni è venuto meno». Anche sul versante della conservazione dei beni ecclesiastici l’Unità pastorale della Valle del Lucido può dire una parola significativa; l’impegno per la conservazione dei luoghi di culto è forte ed i risultati lo testimoniano: le chiese, le cappelle, e gli oratori della zona sono tutti restaurati ed agibili. Quest’ultimo dato è molto interessante perché ci rimanda alla fede schietta e genuina di queste popolazioni ed al loro sincero attaccamento alla Chiesa diocesana.

Tutto questo non deve far dimenticare però anche gli ostacoli che ogni giorno i due presbiteri ed il diacono incontrano per continuare un’azione pastorale preziosa e feconda: un territorio vasto, strade di montagna difficili da percorrere soprattutto in inverno, i tempi stretti, la domenica, tra una celebrazione e l’altra, l’esiguità delle forze in campo… «A volte abbiamo l’impressione – conclude don Ceci – di essere un poco abbandonati a noi stessi, forse anche perché siamo distanti da Massa… e questo spesso non ci agevola nel nostro lavoro…».

Questa in breve è la fotografia, con le sue luci e le sue ombre, di una zona che merita certamente, a tutti i livelli, un’attenzione maggiore di quella che le è stata fino ad ora riservata; perché la Valle del Lucido, con i suoi borghi e con le sue risorse, rappresenta un tassello importante e fondamentale nella storia della Lunigiana di ieri e d’oggi.