Il 5 ottobre è da qualche anno la «Giornata Mondiale degli insegnanti» in tutta l’Europa, anche se in Italia questa data non è molto conosciuta o non viene presa sul serio. Quest’anno la Cisl, Cgil e Uil Scuola concordemente hanno mandato una lettera unitaria al presidente Azeglio Ciampi, affinché nell’occasione rivolga un appello per «dare maggiore attenzione al lavoro dei docenti e agli strumenti necessari per poter rispondere in modo sempre più adeguato alle richieste di un’ educazione di qualità per tutti». L’International de l’Education, l’organo europeo promotore della giornata, mette l’accento sulla necessità di dare la migliore formazione possibile agli insegnanti. È infatti provato che la qualità della formazione docente ha una ricaduta diretta sulla qualità dell’apprendimento. Pertanto si richiede ai vari Governi dell’Unione di attivarsi per investire su corsi di aggiornamento e formazione. Questo invito arriva proprio in un momento particolarmente difficile per la scuola italiana, in quanto la riforma della secondaria di secondo grado è stata posticipata e quella universitaria stenta a decollare, mentre la primaria e la secondaria di primo grado si trovano a procedere a vista. Certo non fa bene alla scuola la lotta più politica che reale tra maggioranza e minoranza, preoccupati più dei voti che delle vere esigenze della scuola. L’unica nota positiva da registrare per i docenti è la conclusione proprio pochi giorni fa delle trattative per il rinnovo del biennio contrattuale 2003-2005 per il personale della scuola. Nonostante le indiscrezioni che davano per certa la volontà del Governo di utilizzare una quota delle risorse per il finanziamento della riforma «Moratti» – ci conferma Liliana Bassi responsabile della Cisl Scuola Provinciale – i sindacati hanno ricordato che questo rinnovo è solo il frutto di un recupero del potere di acquisto e quindi la quasi totalità dei finanziamenti è stata distribuita sullo stipendio tabellare. Solamente la quota derivata dai risparmi ottenuti nell’anno 2003 e 2004 dai tagli degli organici è stata distribuita come una tantum sulla retribuzione professionale docenti (RPD) e sul compenso individuale accessorio (CIA) per il personale ATA. Gli aumenti medi, che dovrebbero entrare in busta paga a gennaio, sono di circa 110 Euro con le variazioni dovute al fatto che l’aumento è calcolato in % sullo stipendio in godimento al 1/01/03. Di questi aumenti beneficeranno anche coloro che sono andati in pensione nel 2004 rispettivamente per quanto maturato al 31 agosto 2004 e nel 2005, per l’intero importo, che verrà liquidato automaticamente.