Entro il 15 maggio scade il termine per la costituzione della «Commissioni locali del Sinodo». Sono lo strumento fondamentale per far ricadere nel tessuto parrocchiale proposte, indicazioni, suggerimenti che saranno discussi nell’Assemblea sinodale. Avranno anche la funzione di collegare il «centro» alla periferia e di diffondere quella mentalità o stile sinodale indispensabile per rinnovare realmente il volto della chiesa diocesana. I responsabili pastorali delle parrocchie (o della parrocchia) che formano il collegio di appartenenza (vedi tabella a pagina II del Settimanale) convocheranno un’assemblea popolare al termine della quale indicheranno i nomi dei componenti della commissione. Il numero dei componenti è illimitato, ma deve comunque essere rappresentativo di tutte le realtà parrocchiali del collegio stesso. Lo scopo della commissione sarà, tra l’altro, quello di fare animazione tra i fedeli affinché rimanga sempre vivo l’interesse e la partecipazione al cammino sinodale e per questo occorre coinvolgere il maggior numero di persone. Appena costituite le commissioni saranno convocate a livello vicariale per incontri di formazione e sensibilizzazione. Da queste commissioni saranno poi eletti, prima dell’estate, i «sinodali» in numero corrispondente a quello indicato dal collegio. Giova ricordare che entrare a far parte della «commissione locale» non significa ammantarsi di un qualche potere o prestigio di cui poi vantarsi nei confronti degli altri fedeli. È soltanto una responsabilità in più, un «dolce peso» che il Signore ci affida per servire la Chiesa con maggiore coinvolgimento e spirito di sacrifico. Ma va ribadito anche che la «svolta» che tutti si attendono dal Sinodo è strettamente legata al lavoro e all’impegno delle commissioni stesse. Se esse fungeranno da «cinghia di trasmissione» allora qualcosa cambierà, altrimenti anche il Sinodo rimarrà soltanto un «documento cartaceo» da consegnare alla storia. SINODO DIOCESANO
