Insieme al vescovo Paolo, erano presenti ventisette preti diocesani, due diaconi e tre presbiteri provenienti da altre diocesi. La guida degli esercizi è stata affidata a mons. Erio Castellucci, vescovo e abate di Modena Nonantola, vescovo di Carpi e vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana. L’itinerario sviluppato si è concentrato su questioni riguardanti la spiritualità del presbitero diocesano a partire da alcune pagine del Vangelo di Matteo. In particolare, è stato messo a tema il rapporto tra Gesù e gli apostoli e il cammino che caratterizza questa relazione, sia in senso fisico/geografico che in quello interiore/spirituale. La riflessione sulle pagine bibliche ha permesso di entrare in merito alla concretezza del vissuto del presbitero senza mai dimenticare l’intera Chiesa. Così si sono intrecciati discorsi sulla vita personale con quelli sul presbiterio, l’attenzione alla vita e ministero dei presbiteri con la vita della Chiesa. Sicuramente l’esperienza di mons. Castellucci, ha permesso di ascoltare alcune tematiche alla luce del percorso ecclesiale che stiamo vivendo. Pur mantenendo lo stile che si addice a un corso di esercizi spirituali, sono emerse questioni attuali come il Cammino sinodale, la condizione del presbitero oggi, le forme di potere che possono diventare abuso, la riscoperta di un agire ministeriale secondo la gratuità, le sfide che vengono dal mondo etc…Tutte queste considerazioni, oltre ad essere emerse nelle meditazioni, sono state riproposte e ampliate nella serata di condivisione durante il dialogo tra il predicatore e i partecipanti. Accanto alla qualità della proposta è bello evidenziare un altro elemento che ha caratterizzato gli esercizi e riguarda il clima che si è creato. Le giornate passate a Bocca di Magra sono state l’occasione per un’esperienza di fraternità tra il clero. Questo è un elemento particolare e non scontato, che è possibile vivere grazie all’intuizione di una proposta diocesana di esercizi spirituali. Il buon clima è sempre un valore aggiunto, incide positivamente sulla preghiera e sul confronto sincero circa tematiche complesse. Appuntamenti come questo, permettono di crescere come presbiterio e scoprire una reciproca fiducia che arricchisce anche la vita pastorale.