Lucca

Nuovo lutto per la Chiesa di Lucca, morto il parroco don Idilio Ruggeri. Lunedì i funerali

Uomo di grande cultura e spiritualità, lascia un vuoto davvero grande nella sua comunità parrocchiale, come nell’intera Diocesi per altro già segnata dalla recentissima scomparsa di don Pietro Biagi, di cui stamani si sono celebrati i funerali a Verciano. Già da oggi pomeriggio la salma di don Idilio è esposta nella chiesa dell’Arancio dove domani sera, domenica 4 dicembre, alle ore 21 ci sarà una veglia di preghiera. Nella stessa chiesa le esequie saranno presiedute dall’Arcivescovo lunedì 5 dicembre alle ore 15.30.

Don Idilio era nato a Ruino, in provincia di Pavia e in diocesi di Bobbio, il 29 Marzo 1948. Dopo aver compiuto gli studi nel Seminario di Bobbio e nel Collegio Alberoni di Piacenza, l’8 marzo 1975 ha ricevuto il diaconato e il 28 giugno subito successivo è stato ordinato presbitero nella sua diocesi di origine. Poi scelse di trasferirsi e fu accolto a Lucca, dove all’inizio prestò servizio a San Concordio in Contrada. Il 1 marzo 1982 arrivò la nomina a parroco di Camigliano. Il 7 dicembre 1992 fu poi nominato parroco di Marlia dove rimase fino al 2007, quando il 21 ottobre fu nominato parroco dell’Arancio cui, nel 2014, si aggiunse la vicina San Filippo. Negli anni ha ricoperto altri ruoli importanti: è stato docente all’Istituto interdiocesano di scienze religiose, è stato moderatore della Zona pastorale di Moriano, quando era parroco a Marlia, e poi per alcuni anni anche moderatore della Zona pastorale di Lucca, quando già era all’Arancio. Era stato nominato dall’arcivescovo Paolo Giulietti direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, incarico questo che tuttora manteneva.

“La Comunità diocesana, in questi tristi giorni” recita la nota “nella preghiera si fa unita nel ricordo anche di don Idilio che per tanti anni è stato un punto di riferimento per la sua gente come per la stessa Chiesa di Lucca. La vicinanza di tutti quanti va in particolare alla comunità dell’Arancio e di San Filippo, a coloro che lo hanno conosciuto e ai familiari”.