Lucca

Ac Lucca: “prendiamoci cura delle relazioni”. Sabato 11 giugno, l’incontro di formazione nella parrocchia di San Donato

I lavori saranno introdotti da Stefano Manetti, Delegato Regionale dell’Ac, con una relazione dal titolo: “Laici corresponsabili della propria Comunità con il contributo dell’Ac”.

“Oggi viviamo una stagione nuova della Chiesa italiana e del nostro Paese. Anche la formazione non può più essere la stessa ed è per questo che è necessario dare vita ad una proposta viva, capace di interpretare la condizione dei cristiani nel mondo di oggi, per poter comunicare il Vangelo in forme nuove ma sempre autentiche ed efficaci” spiega in una nota l’Ac lucchese. “Ci sono tre aspetti fondamentali di cui tenere conto nella volontà di poter realizzare il progetto: ‘Perché Cristo sia formato in voi’ proposto dall’Ac Nazionale. Vivere insieme, in una chiesa in uscita, popolare e fraterna dove instaurare relazioni positive dove prenderci cura della Fede.Avere uno sguardo aperto, all’interno di un movimento generativo e profondo, vivere una vita autentica e piena vissuta per gli altri in una Chiesa che vive la gioia del Vangelo. Formarci insieme nella missione. Fraternità non solo all’interno dell’associazione, ma con tutti che sia pratica di un continuo passare dalla vita alla Parola e dalla Parola alla vita dove lo sguardo diventa contemplativo: rileggere alla luce del Vangelo tutto quello che ci circonda”

L’Ac diocesana di Lucca così conclude: “Una esperienza di formazione che passa attraverso la vita, che guarda al bene di tutti e non per una soddisfazione personale. Per fare questo è necessario trovare un linguaggio nuovo e nuove modalità di comunicare all’interno e all’esterno del gruppo. Conoscere e farsi conoscere, incontrare le periferie esistenziali, ascoltare i giovani e quanti interpretano il nuovo e il futuro del mondo, analizzare gli stili di vita e le proposte che la complessità della nostra società ci presenta. Per questo il dialogo, l’incontro e il confronto rappresentano gli strumenti principali per raggiungere un l’obiettivo ambizioso di diventare discepoli missionari”.