Lucca

Matteo: «Tutto è nato nella banda di Castiglione»

«Ho cominciato a suonare a solfeggio, alle prime basi della musica, a otto anni. Mio nonno è maestro della banda quindi ero “costretto” a farlo, però sono rimasto fedele alla tradizione di famiglia: ho approfondito con mia sorella: entrambi siamo andati al liceo musicale e al conservatorio». 

Quali sono gli strumenti suonati dai tuoi familiari?«Partendo dal nonno, lui era clarinettista e poi direttore della banda di Castiglione – Filarmonica Alpina – e anche della Fanfara degli Alpini della sezione Garfagnana e Mediavalle. Il papà suona il clarinetto. Io e mia sorella siamo gemelli: lei ha preso il clarinetto; io ho preso il corno: mancava nelle fila della banda».  Ti sei laureato al Boccherini?«Esatto. La specializzazione l’ho fatta a giugno 2021». Quali sono i progetti a cui sei più legato?«Un progetto significativo è quello che ha dato il la alla voglia di fare qualcosa di diverso, di nuovo. Un progetto che feci nel 2016 a Castiglione sull’Opera: cominciai a parlare per la prima volta con un evento tutto mio al pubblico: avevo 18 anni. L’anno dopo c’è stato l’evento che è stato la svolta. Un’opera originale: Biancaneve, una fiaba in musica in cui c’era un gruppo di giovani della banda. Questo è stato quella cosa che ha unito per la prima volta un gruppo di giovani e che poi si è consolidato l’anno dopo, il 2018, in quella che è l’Ama Cultura». Che piani avete?«L’ambizione, quando è nata, era quella di unire i giovani e cercare di portare la musica, la cultura in generale, in borghi, soprattutto a Castiglione; ma in realtà il primo evento è stato all’Alfieri a Castelnuovo, con un’orchestra, in collaborazione col Boccherini di Lucca. Negli anni abbiamo fatto eventi in diversi comuni. Mostre, concerti, eventi di letteratura – il più possibile a 360 gradi – danza, cinema, rievocazione storica».  Ora cosa state facendo?«Stiamo programmando il periodo natalizio».  Per il futuro? «Per Ama Cultura ci sarà un cambio di consiglio direttivo. Vorrei riallacciare i rapporti con i comuni con cui abbiamo collaborato questa estate, con alcuni enti e associazioni. Sono anche nel consiglio del Serchio delle Muse: anche con loro ci sono dei progetti in programma per dicembre e poi soprattutto per il prossimo anno: il rinnovo del festival del Serchio delle Muse che era l’idea di Luigi Roni, un basso di fama internazionale. Con loro e con Ama Cultura portiamo avanti un progetto che sarà fatto in tempi brevi all’inizio del prossimo anno, con ISI Garfagnana».  Ti dedichi anche alla ricerca storica… «Da poco ho fatto un libro sugli archivi della Filarmonica Alpina, pubblicato dalla collana Radici dell’Unione dei Comuni della Garfagnana».  Siete un bel team… «Una cosa su cui premo sempre, soprattutto quando si fanno gli eventi per quanto riguarda Ama Cultura, più che altro a Castiglione, è la forza della squadra. Mi becco gli articoli io, ma chi c’è dietro lavora e lavora bene».