Lucca

«Viaggiando, ho capito che tante paure sono gonfiate»

«In questo momento sono a Lucca – afferma Mellone – sono tornato qualche giorno fa per fare una sosta». Daniele dopo la maturità si è iscritto a ingegneria aerospaziale a Pisa, ha svolto diversi lavori. Poi è andato a Roma a studiare ingegneria energetica. 

«Sono stato un anno a Roma – spiega Daniele – e poi ho deciso di lasciare e di partire. Ho comprato un biglietto di sola andata per il Brasile, a San Paolo». 

Cosa ti ha spinto?«Ho sempre avuto un sentimento vago che fino a quando hai diciotto anni resta a lato; poi quando hai diciotto anni e cominci a essere un po’ padrone della tua vita, si fa più presente. Sono arrivato a un certo punto in cui sentivo che non ero pienamente soddisfatto, che mancava qualcosa nella mia vita. Non sapevo bene che cosa. L’idea era quella di girare il Sud America, ma purtroppo mi sono ammalato: ho preso la febbre dengue, una malattia delle zone tropicali. Quindi sono tornato. Dopo l’Italia mi sono spostato in Francia. Quando sono diventato un po’ più pratico con la lingua ho cominciato le prime esperienze di lavoro. Dopo sei mesi-un anno ho preso un altro biglietto solo andata per le Canarie in Spagna. Ho fatto diverse esperienze di lavoro, in totale quattro mesi. Alla fine sono tornato in Francia, ho lavorato la stagione estiva. E ora sono qua».  Sei soddisfatto di questo percorso?«Assolutamente sì».  Com’è stato lasciare l’Italia?«L’ho vissuta un po’ male la fase soprattutto prima della mia partenza, perché l’università in Italia non mi è piaciuta, non mi è piaciuto il metodo di insegnamento, non è piaciuto lo spirito. Le esperienze di lavoro non mi sono piaciute».  Che cosa ti ha insegnato il tuo percorso?«Cosa vuol dire essere un po’ padroni della propria vita: prendere le proprie scelte senza essere guidati dalla paura, ma essere guidati dalle proprie aspirazioni, dalle proprie passioni. Viaggiare mi ha fatto capire che tante paure che si hanno – e sono naturali – sia a livello personale che a livello di famiglia come di società, sono paure gonfiate e che alla fine nella realtà ce la fai sempre. Non solo ce la fai, ma tutto ciò che trovi in viaggio ti arricchisce».  Ci sono stati dei momenti difficili?«Assolutamente sì».  Ti senti evoluto?«Sì, certamente. In primis, sul prendere le decisioni e poi in generale vivi altri contesti del mondo e capisci che il tuo modo di pensare non è l’unico. Tutto questo mi ha insegnato, viaggio dopo viaggio, giorno dopo giorno, che bisogna essere elastici».  Che piani hai per il futuro?«Il programma è continuare a viaggiare questo nuovo anno, fino a settembre 2022».  Dove?«Non lo so ancora. Pensavo di viaggiare in Centro America di nuovo – i Caraibi – perché vorrei imparare lo spagnolo. Poi il prossimo anno vorrei andare a studiare relazioni internazionali in Olanda, un corso un po’ particolare, ad Amsterdam, se ci riesco. Tornare a Lucca, no. Anche in Italia, no. Ci sono tante cose che non mi piacciono, tipo il mondo del lavoro».  Mellone chiosa:«Mi sono reso conto viaggiando di quanto nel mondo è unica e bellissima l’Italia, quindi, nonostante il mio modo di pensare, il mio vissuto, c’è una parte di me che sente che mi piacerebbe poter tornare un giorno. Spero che un giorno ci sia la condizione, che il mondo del lavoro sia cambiato, che le cose siano un po’ cambiate».