Lucca

Da sette anni vivono e lavorano in Australia. Ora sono in viaggio

Lei, 27 anni di Nozzano San Pietro, lui 32 anni di San Concordio. Dopo le superiori, rispettivamente all’ITC Carrara e al Nautico, i due fidanzati sono partiti per l’Australia, dove si trovano ormai da più di sette anni. Ogni giorno si raccontano su Myroadtripaustralia, la pagina su Instagram sulla quale condividono la loro vita in viaggio con il van, fra foto di canguri all’alba, angoli di canyon e spiagge cristalline. 

Eleonora, cosa vi ha spinti a partire? «Volevamo un’esperienza all’estero, imparare l’inglese ma anche trovare bel tempo. Un amico di Gianni ci ha consigliato Perth perché qui era facile trovare lavoro».  A cosa vi siete dedicati a Perth? «Io ho iniziato a lavorare come assistente alla poltrona in una clinica dentistica, mentre Gianni come pasticcere. Abbiamo sempre lavorato duramente per sette anni, ci siamo messi soldi da parte e poi abbiamo deciso di lasciare i nostri lavori e partire per viaggiare nel continente».

Eleonora e Gianni, così, hanno iniziato la loro avventura spostandosi con un van camperizzato 4×4, dotato di letto, cucinotto e tutto ciò che può servire per muoversi dai deserti alle coste, fra le pianure e le montagne. 

Qual è stato il vostro itinerario nell’ultimo periodo?«Stavamo seguendo la bella stagione, dal Nord verso il Sud ma abbiamo dovuto deviare per via del Covid. Alcune regioni come il Nuovo Galles del Sud ed il Victoria sono ad alto rischio. È un problema uscire o spostarsi senza fare quarantena».  Sui social raccontate esperienze particolari, qualche ricordo? «Abbiamo visto la Great Barrier Reef e nuotato con gli squali balena e le mante; siamo stati alla Whitsundays Island, fra le spiagge più belle del mondo. Abbiamo passeggiato nella giungla di notte, ovviamente con un tour organizzato; abbiamo visto anche Uluru, uno dei simboli dell’Australia». E adesso?«Stiamo tornando verso Perth. Alcuni luoghi adesso non sono raggiungibili, pensiamo di lavorare e, quando apriranno di nuovo le frontiere, tornare a visitare quello che non abbiamo visto».  Com’è stato passare dalla vita italiana a quella australiana?«Per me è difficile fare un paragone perché ho praticamente sempre lavorato all’estero, sono partita a 19 anni, ho avuto un solo lavoro in Italia. Per la mia percezione, qua è più facile reinventarsi e cambiare lavoro, nella stessa area di competenza ma anche non».  Un insegnamento dalla vostra esperienza?«Abbiamo imparato che la convivenza non è facile, ad apprezzare la nostra famiglia e quello che hanno fatto per noi, che è possibile inseguire i propri sogni anche se fanno paura». Avete qualcosa in cantiere per il futuro?«Il futuro è abbastanza incerto, non siamo ben sicuri di voler lasciare la nostra vita qua ma vorremmo pure avvicinarci alle nostre famiglie. Io vorrei iniziare l’università per diventare assistente sociale, magari qua. Vedremo, sicuramente il prossimo anno torneremo a fare visita in Italia».