Lucca

Anastasia, dopo la maturità il lavoro vicino York in Inghilterra

Dopo la maturità a Lucca, infatti, ha deciso di intraprendere l’esperienza di au pair, «ragazza alla pari» vicino alla città di York, nel nord del Regno Unito. Conoscere la cultura del posto e migliorare l’inglese, vivendo in una famiglia ospitante: un’avventura che, quasi ad un anno di distanza, ha deciso di continuare. Ad attenderla fra qualche giorno, infatti, c’è un nuovo biglietto aereo, questa volta per Londra centro, dove vivrà con un’altra famiglia per altri dieci mesi.

Perché hai deciso di andare all’estero? «Da quando ero piccola volevo andare via dall’Italia. Dopo la maturità volevo fare l’università ma mi sono resa conto che non era la mia strada. Partire come ragazza alla pari quindi è stata una scelta last minute. Conoscevo altre persone che lo facevano, così sono partita per l’Inghilterra. Inizialmente dovevano essere sei mesi, poi stata rimasta dieci mesi». Come ti sei trovata? «Benissimo. Ho conosciuto molte persone ed ho sempre evitato contatti con italiani lassù, proprio per scoprire la vera cultura del posto. Il mio inglese ha fatto un volo pindarico, vivendo in una famiglia ospitante. La mattina portavo i due bambini a scuola e poi stavo con loro il pomeriggio. Con il lockdown, invece, la giornata era un po’ diversa». Com’è andata in lockdown? «Bene, anche se è stato difficile. Già a novembre avevano chiuso tutto, poi a gennaio, dopo le vacanze di Natale, è iniziato il lockdown vero e proprio ed è durato tre mesi. I genitori dei bambini lavoravano e stavo con loro tutto il giorno. È stato un po’ duro ma mi hanno ringraziata tantissimo, dicono che me la sia cavata molto bene. Per fortuna è stato all’inizio, perché avevo già intenzione di non tornare per Natale. La mia, quindi, è stata più un’esperienza casalinga, quest’anno spero di godermi di più la vita a Londra». Qual è la differenza più grande che hai trovato fra Italia e Inghilterra?«Sicuramente le persone, me ne sono accorta appena arrivata. Mi ha stupita la gentilezza delle persone, le incontri per strada e ti salutano, ti chiedono come stai anche se non le conosci. Dicono che sia una cosa più del nord dell’Inghilterra. Ho trovato molta educazione e rispetto per gli altri, nessuno ti giudica, al contrario dell’Italia. Invece, non c’è molto il concetto di famiglia come abbiamo noi italiani, gli inglesi sono più freddi da questo punto di vista». Come ti vedi rispetto a quando sei partita?«Sicuramente maturata tantissimo, vivendo all’estero devi cavartela da sola e questo mi ha aiutata davvero tantissimo a crescere. Poi anche il mio inglese è fortemente migliorato». Pensi ad un futuro all’estero o in Italia?«All’estero senza dubbio, anche se non so se in Inghilterra o da altre parti, il mio sogno è l’America. Al momento sto vivendo molto alla giornata, non so cosa farò in futuro ma so che mi piacerebbe lavorare sulle navi da crociera. In Italia tornerò per le vacanze e la famiglia».