Lucca

Diocesi Lucca: al voto per i consigli pastorali delle comunità parrocchiali

All’ingresso, prima dell’inizio della Messa, saranno distribuite le schede per la votazione; in alcune parrocchie si daranno anche le penne, adeguatamente sanificate prima e dopo l’uso, mentre in altre i fedeli sono stati invitati a portarsele da casa. Alla fine della celebrazione le schede saranno ritirate da appositi addetti. Il computo dei voti sarà svolto dal parroco moderatore della Comunità Parrocchiale con l’assistenza di almeno due persone di fiducia, che controfirmeranno il relativo verbale. La lista dei membri, così come emersa dal voto, verrà poi comunicata alla Cancelleria e sarà resa pubblica nelle singole chiese entro domenica 3 maggio. Nella prima seduta dei Consigli Pastorali, prevista entro la metà di maggio, saranno indicati il vicepresidente e il segretario.

Presidente del Consiglio Pastorale sarà infatti il parroco moderatore della Comunità parrocchiale.

L’arcivescovo Paolo Giulietti, nel promuovere questa occasione di partecipazione, sottolinea: “La nostra Chiesa è da tempo in stato di conversione pastorale: un processo guidato dai documenti conciliari, dagli orientamenti della Cei, dal Sinodo diocesano e dalle lettere pastorali dei vescovi; un processo profondamente influenzato dai cambiamenti culturali e demografici del Paese e caratterizzato dalla diminuzione del clero e dall’emergere della ministerialità laicale. Sia chiaro: non si tratta di una questione di riorganizzazione interna, ma di ritrovare la capacità di annunciare il Vangelo, con le parole e con le opere, all’uomo di oggi, in primo luogo alle nuove generazioni. È la Chiesa-in-uscita di Papa Francesco – o la parrocchia missionaria della Nota Cei del 2004 – il punto di arrivo di tale processo: una Chiesa capace di generare discepoli-missionari e di essere sacramento di luce e speranza per il mondo”. E conclude: “Siamo dentro un cammino di ripensamento della parrocchia, cioè del rapporto tra comunità cristiana e territorio. Le 35 Comunità Parrocchiali sono una nuova realtà, istituita nel maggio 2020, che ha bisogno di essere immaginata e sperimentata dalle persone. Si tratta di un’esperienza di corresponsabilità e partecipazione che non può essere fatta a livello centrale, perché la diversità delle situazioni rende impossibile formulare ricette valide per tutti. Dalla Diocesi possono venire – sono venute e verranno – linee di indirizzo, proposte e sostegno, ma mai soluzioni. Queste vanno cercate e trovate sul posto, da coloro che sono immersi in quella realtà e possono intuire come tradurre in pratica il cammino comune. Do fin da ora un caldo benvenuto ai nuovi Consigli pastorali, con l’augurio che possano essere strumenti efficaci, nelle mani di Dio, per far germogliare il futuro della nostra Chiesa”.