Lucca

Gionata, da Lucca a Milano con un sogno: entrare nell’industria musicale

Nel 2019 è uscito L’America: brillante disco in cui spiccano perle come Oceano, Frigorifero e Male che vada.«Quello del musicista è un lavoro che farei proprio volentieri, anche a livello più professionale. Sono disposto a scrivere per altri. Anzi forse preferirei essere un musicista da studio e scrivere canzoni che posso cantare io o qualcun altro. L’importante è riuscire a fare soltanto questo». Aspirazioni precise per Gionata che, suonando dai tredici anni, ha già calcato molti palcoscenici nazionali. E poi ti sei trasferito a Milano…«Perché è il fulcro della discografia, offre opportunità e poi volevo fare le cose in maniera ancor più professionale. A Milano, infatti, ci sono tanti professionisti con cui si può entrare in contatto facilmente e che sono interessati a lavorare insieme». Questo a Lucca non era possibile…«No, a causa della mancanza di figure del settore e di disponibilità di risorse, come della carenza di locali e della mentalità». Che tipo di musica fai?«Pop psichedelico e genere cantautoriale». Che cosa vuoi trasmettere con le tue canzoni? Che cosa ti muove?«È una domanda difficile perché ogni anno o ogni mese cambiamo come persone, quindi l’esigenza è sempre diversa. Il nucleo di partenza adesso, ma potrebbe cambiare, è cercare di parlare di cose che non riesco a dire in una comunicazione normale in altri contesti. Voglio dire cose in cui altre persone si ritrovino: ciò è una liberazione per me; poi se qualcun altro recepisce il messaggio, mi sento anche meno solo. Un’altra motivazione è il piacere di suonare: per me è come essere un bambino che costruisce delle Lego: ecco io gioco con gli strumenti. Ho cercato di unire l’esigenza di dire delle cose e di giocare con la scrittura della musica». Al momento come va? Hai dei progetti in cantiere?«Ho approfittato della pausa forzata, causata dal Covid, per scrivere il secondo disco. Nel frattempo sono all’ultimo anno della specialistica e mi sto laureando in Comunicazione all’Università di Milano, con una tesi sul mondo videoludico, che è presente nelle mie canzoni», come Game Boy e 8-Bit.