Lucca

Garfagnana, un maresciallo dei carabinieri racconta: sono testimone dell’amicizia tra Pertini e Wojtyla

Il Maresciallo Luciano Zanelli si è occupato per 4 anni della sicurezza del Presidente della Repubblica Leone e poi per 7 anni di quella di Pertini. Oggi ha 82 anni e vive tra Roma e la Garfagana.Pertini, fu in carica dal 1978 al 1985. Proprio nel 1978 veniva eletto Papa Karol Woityla: i due uomini, che la storia ricorda, ebbero rapporti di stima sincera e di amicizia leale. Ne fu testimone proprio il Maresciallo Zanelli che li «accompagnò» in varie occasioni. «La montagna era lo scenario che vedeva il Presidente Pertini a fianco col Pontefice Giovanni Paolo II» ricorda Zanelli che ha ben chiari i ricordi di quando «spesso camminavano sulle nevi» o mentre «giocavano alle bocce». E ripensando proprio a quei momenti ci dice: «Il futuro Santo ci catturava col suo sorriso, con quel carisma che non si può descrivere. Trascorreva, in più occasioni, del tempo libero col Presidente col quale condivideva momenti di meritato svago». Però c’è una pagina indelebile. Quando il maresciallo garfagnino con Pertini accorse al capezzale di Giovanni Paolo II al Policlinico Gemelli (foto), perché ferito nell’attentato il 13 maggio 1981. Il nostro testimone ricorda perfettamente ancora «quella stanza al decimo piano del reparto del Gemelli dove si trovava ricoverato in gravi condizioni il Santo Padre».Sono tanti i ricordi densi di significato che Luciano Zanelli eredita dal suo passato, dall’infanzia sui vasti prati di Castelletto alla sua amata attività militare. Oggi è tutto un patrimonio storico-affettivo, che racconta volentieri ai suoi quattro nipoti.

Furono poi anni molto particolari, di un’epoca controversa, quelli in cui prestò servizio per la più alta carica dello Stato e tra i ricordi riaffiora la mestizia con cui insieme a Pertini e agli altri uomini della scorta si recarono «al cimitero di Torrita Tiberina alla tomba di Aldo Moro». Oppure il terremoto dell’Irpinia e il dolore, di più «lo sgomento di Pertini».

Tornando alla montagna, così amata da Pertini come da Giovanni Paolo II, Zanelli ricorda con particolare affetto i momenti delle vacanze estive ed invernali del Presidente «che amava trascorrere in montagna in Val Gardena, nel Centro Carabinieri addestramento alpino di Vallunga. Le Dolomiti facevano da cornice alla splendida atmosfera che si creava nei rifugi e mentre il guardiacaccia, i ragazzi della scorta aspettavano insieme di magiare la polenta» e Pertini li affascinava «con i suoi racconti. Quando da sottotenente mitragliere ha partecipato sul Carso alla grande Guerra, alla dura realtà del confino durante il regime fascista, agli anni della Resistenza, fino all’esperienza della Costituente…».