Lucca

Lucca: volate in Germania le note dell’organo della Cattedrale

Il 5 giugno doveva essere protagonista di un concerto d’organo ad Aachen, in Germania, ma «chi poteva immaginare quel che è stato?». Lo dice spiegando che la Chiesa Evangelica della città, organizzatrice del concerto, dato il momento le ha proposto di eseguire un concerto «a distanza», dall’organo di San Martino, poi trasmesso in streaming nel giorno e nell’ora fissati quasi un anno fa.

Nella sua biografia artistica è la prima esperienza così e la descrive come completamente diversa rispetto al solito. «In generale non amo registrare ciò che suono» afferma «perché insieme allo strumento, l’organo, mi faccio strumento di ciò che il brano musicale mi comunica. Una volta che ho terminato l’esecuzione ho compiuto un’esperienza che non è possibile ripetere. Questo perché la musica è arte e l’arte dà emozione e non esiste la possibilità di ripetere un’emozione».

Giulia Biagetti poi ci spiega come, quando suona in mezzo a chi è venuto ad ascoltare, l’atmosfera si riempia quasi di magia, creata dall’instaurarsi di un rapporto speciale fra i presenti e lei. Succede spesso che, alla fine, si trovi a parlare con tante persone di pensieri ed emozioni sorprendentemente suscitate in loro dalla musica: chi «si è sentito scandagliare l’intimo, chi provocato a riflettere sul perché della vita o a scoprire in sé una serenità di cui non si credeva portatore» racconta «e nella registrazione questo mi è mancato. Mi è mancato il calore che nasce dal saper che si fa una cosa insieme». Com’è stato, allora, durante il lockdown sentire l’organo risuonare senza un’assemblea in ascolto? Non diverso, rispetto ai tempi passati, secondo l’organista che, anche a porte chiuse, ha percepito una piccola comunità raccolta in preghiera insieme a tutta la Chiesa. «La storia ci mette alla prova con le sue inaspettate novità» commenta «a noi sta l’esser capaci di duttilità, di adattamento e credo che per non farci prendere alla sprovvista nel dover cambiare i nostri piani, dovremmo imparare a farne il meno possibile». Pur nell’incertezza di poter offrire concerti estivi d’organo in cattedrale, è tanta la gioia di poter tornare a breve a suonare in compagnia degli affezionati e di nuovi ascoltatori. E chissà che, come ci racconta, alla fine non si metta anche lei dall’altra parte, ad ascoltare le emozioni che lei stessa «racconterà».