Lucca

Lucca: il presepe al centro della città, nella chiesa di san Michele in Foro

Il lavoro realizzato dal prof. Adolfo Lorenzetti, con la attiva collaborazione di diversi volontari che hanno offerto molte ore del loro tempo e della Confraternita dei Legnaioli di Lucca, si rifà alla tradizione del presepe italiano con i classici elementi (la grotta, la santa famiglia, i pastori, il mondo rurale ed operoso circostante…) che rendono familiare la rappresentazione della Natività del Signore.

Un particolare ringraziamento la Parrocchia lo rivolge al prof. Lorenzetti che ha interpretato con competenza, profondo senso artistico e grande spiritualità la realizzazione di questo presepe che, proprio per la sua collocazione, al centro della chiesa che è al centro della Città vuol essere proprio l’evidenza plastica della “centralità della Natività del Signore”.

Poi un grazie alla Confraternita dei Legnaioli che con il suo Presidente Pietro Gaddi, ha messo a disposizione il materiale e le strutture per questo grande allestimento; poi a coloro che hanno donato con passione e operosità tante ore del loro tempo ed in particolare alla signora Astrid, a Alberghini Niccolò, Allegretto Andrea, Belluomini Andrea, Farnesi Giampiero, Menchise Vincenzo, Rovai Paolo, Anna Torretta.

La realizzazione di questo presepe vuole essere un caloroso invito, come ha sollecitato anche l’arcivescovo Giulietti, a realizzare nelle nostre case la scena della Natività.

Anche papa Francesco, proprio pochi giorni fa, il 1 dicembre, ha ribadito l’importanza del presepe con la sua Lettera Apostolica “Admirabile Signum” con la quale, dice il papa, “vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze… È davvero un esercizio di fantasia creativa, che impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza. Si impara da bambini: quando papà e mamma, insieme ai nonni, trasmettono questa gioiosa abitudine, che racchiude in sé una ricca spiritualità popolare. Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata”.

Il presepe resterà aperto e visitabile tutti i giorni fino al 30 gennaio 2020.