Lucca

Panathlon Club di Lucca, incontro con mons. Giuletti: punti in comune tra scoutismo e sport

Nel corso della discussione, in una serata ricca di spunti interessanti, è infatti stato evidenziato – da tutti gli ospiti e da alcuni soci che molti anni fa hanno partecipato a questo percorso – che lo scoutismo tiene in grande considerazione il movimento e lo sport come elementi necessari per l’evoluzione armonica di una persona e quindi per lo sviluppo nei bambini e nei giovani di quelle sane abitudini che saranno loro utili nella vita da adulti.

In più ci sono tanti valori comuni tra l’essere scout e lo sport praticato nella maniera giusta, come “incontro” aperto, leale, fondato sul rispetto della propria persona e dell’avversario.

“Lo scoutismo – ha sottolineato l’Arcivescovo Giulietti – rappresenta ancora oggi per molti ragazzi un’attività fondamentale ed unica, per i valori che si porta dietro e perché permette di mettersi in gioco insieme agli altri e di vivere un’esperienza di vita vera, che fa cambiare la prospettiva”.

La serata ha quindi permesso di presentare lo scoutismo, la sua nascita e la sua crescita nel tempo come strumento educativo che ha tra i capisaldi salute e forza fisica.

Essere scout è uno stile di vita, un impegno in cui i ragazzi si mettono in gioco vivendo esperienze profonde a contatto con la realtà. I ragazzi e le ragazze che intraprendono questo percorso si impegnano, forti della fiducia che sentono riposta in loro dagli adulti educatori, a crescere facendosi artefici consapevoli e responsabili della propria strada. Nel gioco, inoltre, i bambini ed i giovani si misurano continuamente con loro stessi, si esprimono e comunicano con gli altri attraverso la creatività e la fantasia, sperimentando il gusto di fare sempre del “proprio meglio”.

Tra gli altri fattori qualificanti dello scoutismo, come è stato messo in evidenza dagli ospiti della conviviale: il rapporto con la natura, l’accoglienza delle diversità, l’unità d’intenti del gruppo (simboleggiata dall’uniforme, che appunto unisce a differenza della divisa), la scelta già dagli anni 70 di avere un capo uomo ed un capo donna, il costante confronto tra adulti e ragazzi, lo sviluppo della capacità di lavorare in squadra e di guardare al lato positivo di ogni cosa.

Pietro Pugi ha inoltre parlato del Codice Callistino, la prima guida turistica per i viandanti sul cammino di Santiago de Compostela, mentre l’Arcivescovo ha approfondito il rapporto tra questi principi ed il pellegrino e la strada, come similitudine della vita ordinaria. Monsignor Giulietti ha ricordato che è in continuo incremento il numero delle persone che “camminano” ed ha illustrato il modo moderno di vivere il pellegrinaggio come esperienza interiore e come aspettativa di cambiamento (“Dopo Santiago non sono stato più lo stesso”).

Al termine della serata il presidente del Panathlon Club di Lucca, Arturo Guidi, insieme ai vice presidenti Guido Pasquini e Carla Landucci, ha consegnato alcuni riconoscimenti ai tre ospiti e – viste la sintonia e l’evidente comunanza di obiettivi e di valori – ha auspicato una collaborazione per futuri progetti ed iniziative da sviluppare insieme.