Lucca

Catechisti: in arrivo proposte formative

Abbiamo incontrato don Riccardo Micheli (foto), direttore dell’Ufficio Catechesi e Evangelizzazione, cui chiediamo come è composta l’equipe, con la quale si mette al servizio della formazione dei catechisti: “I miei collaboratori sono due diaconi permanenti, Alessandro Toccafondi e Nello Bertagni, e poi Grazia Mara di Porcari, Daniela Giorgi dell’Arancio, Silvia Fenili di Pieve S. Paolo, Cristiana Viviani di Monte S. Quirico, Lucia Altamura di S. Concordio e Isabel Cottone di Nave”.

Quali sono gli appuntamenti prossimi?

“Parteciperemo con i catechisti della diocesi al giubileo dei catechisti a Roma, il 24 e 25 settembre prossimo, e poi a ottobre, in data ancora da stabilire, ci sarà il consueto convegno diocesano dei catechisti, il cui tema è ancora da definire. Lo stabiliremo dopo il convegno diocesano di giugno per vedere se potremmo convocare i catechisti su un tema che sia in relazione al “Dove andremo a finire?” del convegno di giugno”.

Hai annunciato che ci saranno pacchetti formativi in arrivo; di che cosa si tratta?

“Innanzitutto, abbiamo prodotto un sussidio per l’autoformazione, costituito da otto tappe, precedute da una introduzione al Libro di Tobia, che è il testo sacro che accompagnerà il processo di autoformazione”.

È una buona idea avere previsto schede di autoformazione.

“Sì, sappiamo che il gruppo dei catechisti è spesso molto eterogeneo e, quindi, sente il bisogno di affrontare problematiche diverse; inoltre, la vita quotidiana è per molti già stressante e scoraggia la partecipazione a incontri parrocchiali; infine, la conformazione della nostra diocesi crea dispersione e i catechisti devono spostarsi da una parrocchia all’altra per fare gruppo. Le schede di autoformazione garantiscono la possibilità di gestire la propria formazione con molta flessibilità e secondo i tempi migliori per le proprie esigenze”.

Come è strutturato l’impianto delle schede?

“Ogni scheda inizia con una preghiera e un brano tratto dal Libro di Tobia, poi il catechista è invitato a prendere contatto con il suo vissuto e ad approfondire la riflessione con un brano della relazione tenuta da don Emanuele Andreuccetti al convegno dei catechisti dello scorso anno; segue la riappropriazione, ovvero l’attualizzazione nella propria situazione e conclude con la preghiera. È proposto anche un diario di bordo, un diario formativo personale dove il catechista può annotare le sue riflessioni e monitorare il proprio cambiamento”.

Le schede propongono, quindi, uno stile laboratoriale; non pensi che a volte il catechista sia incoraggiato all’individualismo, invece che alla comunione?

“Questo percorso formativo non esaurisce l’esperienza del catechista; è come quando uno legge un libro sulla catechesi, non lo fa in gruppo, ma poi porta nel gruppo quello che ha imparato. Le schede contengono anche le indicazioni di come adattare gli incontri a un percorso di gruppo”.

Perché fate riferimento al Libro di Tobia?

“Abbiamo trovato nella relazione di don Emanuele Andreuccetti sul Libro di Tobia, come ho detto prima, punti importanti per la formazione, e così quella relazione non resta un fatto episodico, ma viene calata nella concretezza dei catechisti”.

Per la formazione in gruppo offrirete qualche sussidio?

“Abbiamo già un percorso formativo su impianto modulare costituito da cinque schede, presto disponibili on line sul sito della diocesi, che trattano temi di base come che cos’è la catechesi, il gruppo dei catechisti. I destinatari delle schede sono i parroci e i responsabili dei gruppi dei catechisti. Verificheremo il successo che il percorso riscuoterà e, se ne è il caso, proseguiremo il percorso con altre schede su temi della catechesi più specifici”.

L’impegno catechistico delle parrocchie è rivolto quasi esclusivamente ai bambini, ci vorrebbe qualcosa per gli adulti.

“Con il nuovo anno pastorale cercheremo di colare anche questa lacuna. A chi lo vorrà, proporremo cinque incontri animati da noi dell’equipe dell’Ufficio catechistico. Il percorso prevede questi temi: dinamiche di cambiamento nella vita adulta e apprendimento adulto; le rappresentazioni di fede nell’adulto; le caratteristiche umane e spirituali dell’accompagnatore; la progettazione e la struttura degli incontri con gli adulti; la preparazione e la conduzione dell’incontro con gli adulti incentrata sulla Parola di Dio, ma, in base alle richieste del parroco, potremo modificare il percorso per incarnarci in una situazione precisa”.