La Chiesa livornese, attraverso il Progetto Culturale diocesano e la Pastorale Sociale e del Lavoro, ha promosso un incontro con i principali operatori portuali sul tema «Ridare speranza a Livorno, con il lavoro». È cominciata così dall’ambito portuale una serie di incontri che tendono a incontrare le realtà produttive livornesi sul tema della possibilità di creare nuove occasioni di lavoro; «sarebbe un segnale importante per dare speranza a una città che soffre», ha sottolineato il vescovo Giusti a conclusione dell’incontro.«Sono occasioni – ha proseguito monsignor Giusti – che vogliamo offrire anche come momento di formazione per preparare i laici cattolici ad affrontare l’agone politico con competenza e coraggio».Si è cominciato dal Porto, la prima industria della città, affrontando con i protagonisti del settore i nodi da sciogliere per realizzare le grandi potenzialità ancora inespresse.L’incontro, che si è svolto presso l’Istituto musicale Mascagni, si è realizzato nella forma di un talk show, guidato dal giornalista televisivo Antonello Riccelli e trasmesso anche in diretta streaming. Il video integrale della serata è ancora visibile attraverso il sito diocesano.Un confronto serrato, provocato anche dagli interventi del giornalista Mauro Zucchelli, a cui hanno partecipato gli attori principali che operano sulla scena del Porto di Livorno, il segretario della Port Autority, Massimo Provinciali, il presidente della Porto Livorno 2000, Roberto Piccini, il vice sindaco e assessore all’urbanistica Bruno Picchi e molti imprenditori primari del settore tra i quali Andrea Palumbo, Federico Barbera, Enzo Raugei.Proprio nell’ultima settimana sono arrivate diverse notizie interessanti per la realtà portuale livornese: innanzitutto la delibera della Giunta regionale che ha stanziato i fondi per dare il via ai dragaggi necessari per adeguare il Porto di Livorno alle nuove esigenze dei traffici marittimi, poi l’approdo in Consiglio Comunale del Piano regolatore del Porto, dopo una gestazione di quasi cinque anni, ed infine la ricapitalizzazione da parte degli enti locali della Società Interporto, che gestisce le aree retrostanti il Porto, che era a forte rischio liquidazione.Di questo si è parlato come di un’improvvisa accelerata che era stata auspicata anche dal presidente della Regione Enrico Rossi in una recente visita a Livorno. Per il vicesindaco Picchi l’approvazione del nuovo Piano Regolatore del Porto rappresenta un passaggio fondamentale per il futuro sviluppo, per la Port Autority i dragaggi ormai imminenti sono solo una delle operazioni che sono state realizzate negli ultimi mesi per ridare forza allo scalo livornese, per Piccini, presidente della società che gestisce il Terminal Crociere, il calo dei traffici registrato negli ultimi anni può essere arrestato già dal 2014 e si può intravedere la ripresa a partire dal 2015. Nessuno si è sentito di dare una visione ottimistica sulla possibilità di creare nuova occupazione, anzi Barbera, un imprenditore primario del settore, ha dichiarato apertamente che la sfida è quella di non perdere i posti di lavoro attuali, più che pensare ad un loro aumento, mentre un altro, Palumbo, ha ammesso che le aziende devono strutturarsi meglio per affrontare questo periodo di crisi. Ma qualche segnale di ottimismo può scaturire dallo sviluppo della Porto Livorno 2000, società che già produce utili, che, in vista anche di una revisione della sua struttura proprietaria, sta pensando a un accordo con l’Aereoporto di Pisa per attrarre flussi turistici nuovi come quelli cinesi, o anche dal grande Bacino di Carenaggio, attualmente inutilizzato, che potrebbe, se tempestivamente riavviato, consentire di creare nuova occupazione nel settore delle riparazioni navali. Il confronto puntuale su questioni concrete ha consentito di capire che i nodi ci sono, ma alcuni possono essere sciolti, con la buona volontà di tutti i protagonisti, per il bene della città.Nel suo intervento conclusivo il vescovo Giusti, ha chiesto a tutti di fare uno sforzo nella direzione della concretezza per offrire speranza ai tanti livornesi oggi senza lavoro. Ha invitato anche a fare uno sforzo di lungimiranza provando ad immaginare il porto del futuro per vedere se è possibile farlo diventare un porto di serie A. «Se ci sono dei problemi a livello nazionale è importante fare squadra tra tutti i soggetti interessati per sbloccare la situazione, anche attraverso la mobilitazione dell’opinione pubblica».«Noi come Chiesa livornese – ha concluso il vescovo – dal prossimo 19 dicembre avvieremo, presso il nuovo centro Caritas di via Donnini, la “scuola dei mestieri”, un luogo dove, chi si trova senza lavoro, potrà imparare un mestiere per potersi poi ricollocare sul mercato del lavoro con competenze più adatte alla difficile situazione economica che stiamo vivendo»