Livorno
A Maria chiediamo: luce, grazia, discernimento
La riflessione del Vescovo
Dopo la lettura del brano del Vangelo sulle nozze di Cana, monsignor Giusti ha condotto una riflessione sull’agire di Maria, che è sempre un agire attento alla vita di noi tutti, una attenzione particolarmente rivolta al nostro territorio e alla nostra città che si esprime in un legame di protezione. Cosa ci insegna Maria? I quattromila ex voto presenti nel Santuario ci dimostrano che “una madre sta sempre vicino ai suoi figli”, Lei, che vive in Paradiso, ci invita a compiere un viaggio che ci porta ad oltrepassare la porta della morte per aprirci alla pienezza dell’amore di Dio. Il Paradiso dunque come pienezza del tempo e della vita. Tutto questo però non ci esime da un impegno verso il nostro territorio, si richiede perciò la nostra operosità, l’aiutare coloro che sono nel bisogno, la costruzione della civiltà dell’amore. Maria ci insegna a guardare verso di lei, come lei è attenta verso tutti noi. Ci chiede un impegno coerente, fattivo, concreto, a partire da chi ha bisogno. Monsignor Giusti a questo punto ha ringraziato don Raffaello, parroco della comunità a cui apparteneva il bambino morto nell’incendio, e anche la Caritas per essersi subito messa a disposizione della famiglia. La perdita di un figlio fa impazzire di dolore, ma in Dio niente è perduto, l’ha chiamato a sé, Angelo è stato salvato ed ora sta insieme agli altri angeli: è possibile vivere con coloro che ci hanno preceduto nella morte e che ci aprono le vie del cielo.
L’invito a scegliere bene nelle prossime elezioni
Il Vescovo ha sottolineato ancora che occorre più solidarietà e impegno perché si sviluppi la città, lavorando insieme, in unità di intenti. Ha poi detto che ogni cittadino deve avvalersi del diritto di votare e per far questo deve documentarsi e formarsi una propria coscienza critica, quindi fare una scelta responsabile e in piena libertà senza mai demonizzare l’altro nella convinzione che ogni persona possa dare il meglio di sé. Monsignor Giusti in quello che è anche il giorno della Memoria, ha ricordato la Shoah e la deportazione degli ebrei come un fatto che “fa vergogna all’uomo” e ha terminato citando San Bernardo: il demonio teme chi vive nella fraternità, nella comunione, nell’unità, e di fronte a qualsiasi avvenimento il cristiano deve sempre rispondere con l’amore. Dopo l’omelia l’Arciconfraternita di S. Giulia ha offerto all’immagine della Madonna la cera votiva donata dal Comune di Livorno.