Livorno

Una rete di solidarietà

In questo periodo siamo impegnati a visitare le parrocchie per incontrare i parroci ed i loro collaboratori nel servizio di carità. Una decisione dettata dalla necessità di rinsaldare i rapporti attraverso la conoscenza reciproca e lo scambio di idee, di ascoltare proposte, informazioni legate alle difficoltà e agli affanni che un po’ tutti stiamo vivendo. Dagli incontri emerge generalmente il desiderio di essere più vicini; non solo con la Caritas diocesana, ma anche tra le Caritas parrocchiali e i loro centri di ascolto, che avvertono il necessità di “sentirsi di più” tra di loro. La Caritas diocesana sarà ovviamente impegnata a favorire questo processo di riavvicinamento che non è solo un “fare rete” ma un ritessere ancora il tessuto diocesano per vivere la chiesa famiglia di Dio.

Una situazione sempre più difficile

Negli incontri sin qui avuti, è stata confermata la grave situazione di impoverimento delle famiglie e l’impossibilità, per tante parrocchie, di soddisfare le richieste di aiuto. Gli stessi pacchi alimentari, dovendo essere ripartiti su più famiglie di prima, sono divenuti qualitativamente e quantitativamente insufficienti. Una situazione resa già evidente dal centro di ascolto diocesano che ha fatto maturare la decisione di potenziare, per quanto possibile, la rete di solidarietà nel territorio per le famiglie in difficoltà.Il fatto di non avere grandi mezzi a disposizione impone operare per un cambiamento culturale attraverso il ricupero dei valori che aiutano la convivenza civile. Per questo ci si propone di intensificare la lotta agli sprechi, l’uso più attento delle risorse, la educazione al valore della solidarietà, la sensibilizzazione e il coinvolgimento della cittadinanza nella  raccolta su vasta scala di piccole elargizioni economiche ecc.. Per poter realizzare quanto detto, la Fondazione Caritas ha formulato un progetto chiamato Goccia a goccia.

Il pane quotidiano

Una fase di attuazione di tale progetto, denominata <+nero>il pane quotidiano<+tondob>, prevede la realizzazione di un magazzino nel quale accentrare tutte le donazioni di generi alimentari (anche freschi) che affluiscono alla Caritas diocesana, di giorno in giorno. Gli alimentari, così ottenuti, saranno redistribuiti poi alle parrocchie che ne hanno fatto richiesta, non essendo in grado di rispondere alle attuali richieste di aiuto. L’obbietivo è, dunque, quello di ricostituire pacchi alimentari qualitativamente in grado di soddisfare, sia pure in parte, i bisogni familiari. Il 30 gennaio 2013, è stato inaugurato appunto questo Centro, grazie alla generosità della Parrocchia di Santa Lucia in Antignano, parte del progetto, che mette a disposizione i volontari della comunità e alcuni ambienti idonei all’immagazzinaggio e alla gestione della distribuzione dei viveri. L’altrettanto generosa  partecipazione della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno ha permesso, sempre in collaborazione con la Fondazione Caritas, di costituire un Fondo Sostegno destinato appunto all’acquisto di generi alimentari di prima necessità.A questo si aggiunge la collaborazione dei Centri Ascolto parrocchiali, che hanno in carico le situazioni di bisogno e che hanno aderito all’iniziativa. Il loro coinvolgimento ha permesso l’individuazione di un paniere di generi di prima necessità, rendendo possibile l’inizio dell’approvvigionamento di alimenti effettivamente necessari per offrire un pacco viveri equilibrato. Si sta quindi provvedendo ai relativi acquisti all’ingrosso.Con la realizzazione del progetto le parrocchie saranno in grado di meglio aiutare le 250 famiglie bisognose da loro segnalate.

E poi la Rete territoriale di Solidarietà

Come si vede si tratta di un progetto che coinvolge parrocchie, istituzioni civili, Caritas e famiglie, che va incontro alla obbiettivo di realizzare la rete territoriale di solidarietà.Il progetto, infatti, prevede di allargare la partecipazione per poter proseguire negli interventi sino a quando sarà necessario. A tale scopo si sta provvedendo al censimento delle Aziende operanti nel settore della distribuzione dei prodotti alimentari e di prima infanzia per ottenere la loro l’adesione alla Rete Territoriale di Solidarietà.Stiamo proponendo altre convenzioni per la donazione dei prodotti non più commerciabilizzabili ex legge del “Buon Samaritano” (legge 155/03). Al momento infatti è in essere (dal 2005) quella con la Unicoop Tirreno per tutti i centri vendita della diocesi di Livorno.Ricercheremo poi il coinvolgimento dei negozi e delle imprese per attivare il meccanismo di detrazione fiscale del valore dei beni donati.Ed ancora, daremo vita ad iniziative di piccole elargizioni economiche (dona resto, dona cent..) destinati al finanziamento dei servizi ed interventi della Fondazione Caritas di Livorno.

Infine … continueremo ad utilizzare la fantasia per attraversare questi tempi cercando di traghettare più gente possibile sulla riva della serenità nella famiglia, non solo attraverso gli aiuti economici ma soprattutto rendendola consapevole che nessuno è lasciato solo a combattere per mantenere la propria umana dignità.

*direttore Ufficio diocesano di pastorale della Carità