Firenze

Profughi dall’Ucraina, diocesi Firenze mette a disposizione 90 posti. Già ospitate due mamme e tre ragazzine

Per accogliere i tanti profughi ucraini in fuga dalla guerra la diocesi di Firenze si è subito attivata. In poco tempo la Caritas diocesana ha identificato, al momento, luoghi in città e sul territorio fiorentino dove ricevere circa 90 persone. 

Si tratta di appartamenti e strutture messe a disposizione dai parroci, da istituti religiosi e da associazioni cattoliche che hanno dato immediata disponibilità. Case per piccoli nuclei familiari, o immobili dove possono essere ospitate più persone. Nel frattempo si stanno valutando altre possibilità di accoglienza per far fronte ad una richiesta che probabilmente purtroppo aumenterà. L’accoglienza, al momento soprattutto di donne con bambini, viene organizzata sotto la guida della Prefettura di Firenze.

Sono già arrivate due mamme con tre minori, tre ragazzine di 12, 13 e 14 anni scappate da una cittadina vicina al confine con la Bielorussia. Insieme a loro anche due cani che le famiglie non hanno voluto lasciare in Ucraina. Sono arrivate con un autobus a Firenze e adesso si trovano in un appartamento gestito dalla Fondazione Solidarietà Caritas della diocesi.

Oltre all’alloggio la Fondazione si occuperà di tutte le necessità delle mamme e delle ragazzine che finalmente dopo tanti giorni di paura e fatica hanno trovato un luogo sicuro.

Intanto prosegue nelle parrocchie della diocesi la preghiera per la pace in Ucraina e la raccolta di generi alimentari, farmaci e beni di primo soccorso. Quanto raccolto sarà consegnato a don Volodymyr Voloshyn, parroco della chiesa ucraina greco cattolica dei “Santi Simone e Giuda” che si preoccuperà con dei tir di far arrivare tutto il materiale direttamente in una parrocchia dell’Arcidiocesi di Leopoli con cui è in contatto.

Servono viveri, prodotti per i bambini, farmaci, ma anche coperte e brandine ha scritto don Volodymyr in una lettera appello che è stata inviata nei giorni scorsi a tutti i parroci della diocesi, insieme a quella dell’Arcivescovo, card. Giuseppe Betori.

La diocesi ha invitato anche a sostenere la raccolta fondi, avviata da Caritas Italiana, per rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione in sofferenza o in fuga e per contribuire all’accoglienza di quanti arriveranno in Italia.