Firenze

San Lorenzo: arte, fede, storia e cultura La basilica e il quartiere ripartono così

San Lorenzo si prepara a un’altra festa del 10 agosto segnata dalle limitazioni (non ci sarà la tradizionale serata a base di lasagne e cocomero) e dalle difficoltà sociali ed economiche che il quartiere vive da tempo, e che la pandemia ha acuito. Ma anche se il presente è difficile, si cerca di guardare al passato, per tenere vive le radici, e soprattutto al futuro. Con una novità importante, che i fiorentini scopriranno nei primi mesi del nuovo anno 2022.Nei locali affacciati sul chiostro, dove in questa stagione gli aranci mandano un profumo dolcissimo, incontriamo il priore, mons. Marco Domenico Viola, e il presidente dell’Opera Medicea Laurenziana, Paolo Padoin.E la chiacchierata inizia dai numeri: gli ingressi dei visitatori nella basilica, tra il 29 giugno e il 19 luglio del 2019 erano stati 13.500. Poi un brusco calo, nello stesso periodo del 2020: appena 4.700. Quest’anno il numero è leggermente risalito ma si è fermato a 5.900. Se si inizia il conteggio dal primo di giugno, comunque, quando la basilica ha riaperto i battenti grazie all’impegno dell’Opera e della parrocchia, i visitatori complessivi sono stati circa 15mila, prevalentemente italiani: un segnale incoraggiante di ripresa. Con il biglietto d’ingresso (7 euro) si visita la basilica, il chiostro, il museo del tesoro e la mostra «Natura collecta natura exibita» ospitata nei locali sotto la chiesa, dal museo della Specola, in collaborazione con il sistema museale dell’Università. I visitatori trovano materiale che li aiuta nella comprensione del complesso sacro: un volantino tradotto in 7 lingue e una app per seguire la visita attraverso il telefonino.«Nonostante le difficoltà – sottolinea il presidente Padoin – siamo riusciti a ripartire, grazie alla collaborazione tra l’Opera e la parrocchia». Nel frattempo, proseguono le opere di restauro: «Puntiamo a valorizzare sempre più l’enorme valenza artistica, religiosa e culturale di San Lorenzo, anche con opere di ristrutturazione e di recupero di locali e opere d’arte». I risultati di questi anni sono la conclusione del restauro del pulpito di Donatello, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure, l’archivio parrocchiale rinnovato, il nuovo bookshop, i lavori per la messa in sicurezza del campanile, curati dalla soprintendenza con un grosso contributo economico dall’Opera.Adesso all’Opificio è in corso il restauro della statua della Madonna detta «Bentornata», un’immagine venerata dai fiorentini, e delle porte bronzee di Donatello. Padoin annuncia anche una novità: nella mostra che sarà allestita nei prossimi mesi in Palazzo Strozzi saranno esposte le due porte, una già restaurata e una in attesa di restauro: un accostamento che permetterà di apprezzare le differenze.L’altro grande sogno poi è di aprire un collegamento con Palazzo Medici Riccardi e con le Cappelle Medicee: «Un percorso che segua tutta la vita dei Medici, dalla casa, alla chiesa, alle tombe di famiglia».«Ci siamo occupati anche della sicurezza del quartiere – sottolinea Padoin – con l’installazione di 15 telecamere all’interno del chiostro e dei locali, e 5 esterne, collegate alla sala operativa dei vigili urbani». Un tema molto sentito da chi abita in questa zona di Firenze, e un presidente che è anche ex prefetto non poteva non preoccuparsene. Il tutto con generosi interventi della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.Da parte sua il priore, mons. Viola, sottolinea che (grazie anche alla disponibilità della cooperativa Opera d’Arte che gestisce l’accoglienza) non è mai stata interrotta la possibilità, per i fedeli, di accedere alle zone loro riservate: la basilica è sempre rimasta aperta per la preghiera.Monsignor Viola annuncia anche l’altra importante novità, per i primi mesi del 2022: il recupero dei locali dell’antica Compagnia delle Stimmate. «Si tratta di una delle più antiche e importanti confraternite fiorentine, che nel corso dei secoli aveva subito profondi cambiamenti». I locali potrebbero ospitare una mostra particolarmente significativa: l’esposizione di alcune delle opere recuperate e restaurate nel corso del lungo lavoro di catalogazione dei beni artistici di tutte le chiese e parrocchie della diocesi. Un programma durato anni, che ha consentito di fare luce su tesori preziosi che finalmente escono dagli armadi dove sono custoditi. Un evento che potrebbe svolgersi in contemporanea con il grande incontro dei vescovi del Mediterraneo che si svolgerà in quel periodo proprio a Firenze.Come ogni anno, la festa di san Lorenzo sarà anche l’occasione per accendere i riflettori sul complesso di Sant’Orsola, ex convento oggi di proprietà pubblica, che dopo tanti anni di abbandono rappresenta una ferita profonda per il territorio. «Finalmente – sottolinea mons. Viola – sono iniziati i lavori di restauro, un grande cantiere per la città. Purtroppo Sant’Orsola ha perso molto delle sue origini, dopo anni di usi e abusi di ogni tipo. La speranza è che si possa superare il degrado che si è aggiunto anno dopo anno». L’amministrazione comunale ha anche lanciato la proposta di acquistare i fondi sfitti, per recuperarli: «Speriamo che il restauro di Sant’Orsola sia anche l’occasione per recuperare tutta la zona. Di fronte fra l’altro c’è anche la chiesa di San Barnaba, che appartiene alla parrocchia di San Lorenzo ed è in uso alla comunità filippina: una comunità cattolica viva e vivace, ben collegata alla vita parrocchiale. Mi piacerebbe che anche questa piccola chiesa dimenticata potesse essere conosciuta e apprezzata».La festa di san Lorenzo, il 10 agosto, sarà quindi il momento per fare il punto su tutti questi aspetti: sociale, religioso, culturale. Ci sarà il cardinale Giuseppe Betori, ci sarà la tradizionale offerta dei ceri da parte del Comune, come avviene per la cattedrale nella festa di san Giovanni Battista: «San Lorenzo – ricorda mons. Viola – è stata la prima cattedrale fiorentina, san Lorenzo il primo patrono della città. C’è una storia che non può essere dimenticata, c’è una zona di Firenze da custodire e tutelare per il bene di tutta la città». Il 10 agosto offerta dei ceri e Messa con il cardinaleLa festa di san Lorenzo comincia con la musica: dopo il concerto del 23 luglio, con la Cappella musicale della basilica diretto da Umberto Cerini, il 2 agosto alle 21,15 sarà la volta della presentazione del cd «Florentine romantic organ music» con Matteo Venturini all’organo.Domenica 8 agosto alle 21,15 conversazione su «San Lorenzo: banchetti, feste popolari, riti religiosi» con Luca Priori, Emanuela Bulli, Umberto Cerini, con l’esecuzione di musiche dagli archivi di San Lorenzo. I programmi musicali riprenderanno a settembre.Lunedì 9 agosto alle 17,30 i primi vespri, alle 18 la Messa. Martedì 10 agosto, Messe alle 8 e alle 9; alle 9,30 ufficiatura corale. Alle 10,45 l’accoglienza dei ceri votivi offerti dal Comune.Alle 11 la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Giuseppe Betori. Alle 17 i secondi vespri, con venerazione della reliquia di san Lorenzo, e alle 18 la Messa. Tutto il giorno la basilica sarà aperta per la preghiera; chiuse invece le visite.