Firenze

Mercoledì delle Ceneri, Betori: la Quaresima ci chiede il ritorno a Dio

“La Quaresima – ha affermato Betori – non va vissuta semplicemente come un itinerario di revisione morale della nostra vita, un adeguamento dei nostri comportamenti a maggiore coerenza rispetto alla nostra appartenenza ecclesiale, bensì come un processo di conversione che tocca la nostra stessa identità di credenti, nelle tre dimensioni teologali della vita cristiana: fede, speranza e carità”. 

“Le vicende del nostro tempo, segnato dalla pandemia e dalle sue conseguenze sociali – ha proseguito – ci dicono che mettere Dio al centro della vita e della storia è fondamentale per rispondere alle due domande che gravano sulla nostra convivenza: la domanda di speranza e quella di condivisione. La ricerca di una salvezza di fronte alle minacce sanitarie e sociali impone una scelta tra il chiudersi nella difesa del nostro particolare, avvantaggiando così i più forti, ovvero fare della cura dell’altro un principio di ricostruzione delle relazioni tra fratelli, figli di un unico Padre, ponendo al centro i più fragil”i.

“Condividere i beni con i fratelli nel bisogno, tramite il gesto dell’elemosina – è il richiamo dell’arcivescovo di Firenze – mostra come il vangelo di Gesù sia alternativo a un mondo avido di accumulare beni e che fa del successo economico il metro di giudizio prevalente della riuscita di una vita”

Betori ha ricordato poi l’invito alla preghiera: “Riempire i tempi del distacco dagli altri di parole non inutili come le parole della preghiera dovrebbe essere un proposito da non farci mancare in questa Quaresima”.

L’appello al digiuno, infine, “introduce a una più giusta valutazione di ciò che conta nella vita e per la vita, contro la cultura del desiderio, che di fatto genera una sempre più diffusa insoddisfazione”.