Firenze

Dopo il terremoto, la pandemia: a Barberino di Mugello la parrocchia aspetta ancora la sua chiesa

La pieve di San Silvestro, a Barberino, divenne un anno fa il simbolo del terremoto che aveva scosso il Mugello. A Barberino ci furono circa 300 sfollati, danni a interi quartieri e un centro storico improvvisamente trasformato in «zona rossa». La chiesa fu fortemente lesionata e così la canonica. Oggi, a un anno da quell’evento sismico, abbiamo chiesto al parroco don Stefano Ulivi quale sia la situazione. «Purtroppo – racconta in una ampia intervista, pubblicata su Toscana Oggi – l’emergenza sanitaria legata al Covid ha rallentato di almeno 3-4 mesi la ristrutturazione della chiesa e degli altri immobili danneggiati appartenenti alla parrocchia (l’oratorio della Misericordia e la chiesa di S. Maria a Vigesimo detta “Badia”). La stima dei danni ammonta a circa un milione e mezzo di euro. Abbiamo già il progetto per il restauro di tutti gli edifici. Abbiamo impiegato abbastanza tempo per preparare il progetto perché l’architetto e direttore dei lavori si è confrontato continuamente con il Genio civile e con la soprintendenza al fine di evitare intralci nel cammino al momento di ottenere il “nulla osta” per procedere al restauro. Il progetto è all’esame dell’Ufficio di arte sacra e beni culturali dell’arcidiocesi per ottenere il benestare e per essere presentato alla soprintendenza. I progetti, o meglio i capitolati, saranno presentati a più ditte per ottenere almeno tre preventivi nella speranza di poter iniziare i lavori a metà-fine gennaio 2021»

Nel frattempo viene utilizzata una tenso-struttura che la Protezione Civile ha messo prontamente a disposizione, che però può contenere in seguito all’emergenza sanitaria, soltanto 52 persone. «Noi sacerdoti – racconta don Ulivi – ci siamo sistemati nella parte della canonica non danneggiata riuscendo a riprendere serenamente il nostro servizio dopo il terremoto, per cui al momento il nostro bisogno è soltanto di tipo economico. Nonostante la raccolta di fondi che stiamo facendo, le assicurazioni stipulate e la speranza di avere aiuti dalle pubbliche istituzioni, la cifra da raggiungere non è cosa di poco conto. Ma speriamo nella Provvidenza. Nonostante queste prove… la fiducia e la speranza rimangono alte. E poi questa domenica è la domenica della Gioia e vogliamo gioire tutti per l’Amore di Dio, sempre e comunque!»