Firenze

Diocesi di Firenze, Commemorazione dei defunti, domenica la Messa del cardinale Betori a Soffiano

Nel pomeriggio di domenica, la Messa al cimitero di Trespiano viene celebrata alle 15,30 da monsignor Marco Viola, vicario episcopale per la carità. Nel cimitero del Pino invece è prevista la concelebrazione con i sacerdoti del vicariato lunedì 2 novembre alle 15.30: in caso di pioggia, ci sarà solo la benedizione delle tombe.In ogni caso, la raccomandazione è che per le celebrazioni nei cimiteri vengano previste delle sedie, per favorire il mantenimento della necessaria distanza di sicurezza, e che per l’eventuale benedizione delle tombe il sacerdote sia accompagnato solo dal diacono e dai ministranti.Un decreto della Penitenzieria Apostolica comunque prevede che le visite ai cimiteri possano essere fatte anche nei giorni successivi, per tutto il mese di novembre: su «speciale mandato» di Papa Francesco, l’organismo vaticano stabilisce che quest’anno, per evitare assembramenti, «l’indulgenza plenaria del 2 novembre – in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti per quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e lì recitino il Padre Nostro e il Credo – può essere trasferita non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di Tutti i Santi, ma anche a un altro giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli». Inoltre, «L’indulgenza plenaria per quanti visitino un cimitero e preghino per i defunti anche soltanto mentalmente, stabilita di norma solo nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre, può essere trasferita ad altri giorni dello stesso mese fino al suo termine. Tali giorni, liberamente scelti dai singoli fedeli, potranno anche essere tra loro disgiunti».Un punto del decreto è dedicato, in particolare, ad anziani, malati e a tutti coloro che, per gravi motivi, non possono uscire di casa, ad esempio a causa di restrizioni imposte dall’autorità competente per il tempo di pandemia, «onde evitare che numerosi fedeli si affollino nei luoghi sacri». Il decreto dispone che costoro «potranno conseguire l’indulgenza plenaria purché, unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti – ad esempio, le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli -, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita».