Firenze

Verso il nuovo Messale: nelle parrocchie della diocesi di Firenze un intervento ogni domenica per preparare i fedeli

Per far questo è stato predisposto un piccolo programma con la suddivisione di alcuni temi: si parte da una introduzione sulla preghiera liturgica e sull’importanza di parole e gesti comuni, per poi illustrare le varie parti del Messale: i riti di introduzione, la liturgia della Parola, la liturgia eucaristicfa, i riti di conclusione.A partire da questa domenica, 4 ottobre, tutti i sacerdoti prima della benedizione finale sono invitati a spiegare queste tematiche con parole personali o leggendo il testo predisposto dall’Ufficio liturgico, cercando di non dilungarsi eccessivamente e riducendo il tempo dell’omelia. Il testo (già inviato per email a tutti i preti) è offerto anche alla lettura di tutti.

L’Ufficio liturgico diocesano, in attesa del Sussidio previsto dall’Ufficio liturgico nazionale che accompagnerà la pubblicazione della nuova traduzione del Messale Romano, ha predisposto anche due sussidi, scaricabili gratuitamente in formato digitale dalla homepage del sito dell’arcidiocesi e disponibili in formato cartaceo presso la cassa della curia arcivescovile, tramite prenotazione e con un rimborso spese di 3 euro ognuno.Il primo si intitola «La celebrazione eucaristica secondo la nuova traduzione del Messale Romano: tutorial per partecipare alla festa», è un libretto che accompagna passo passo attraverso ogni momento della Messa, cercando di far capire il senso profondo delle parole e dei gesti che compiamo e soprattutto aiutando a scoprirne il significato nella nostra vita quotidiana.Il secondo sussidio, rivolto ai più piccoli e ai loro familiari, si intitola «Giovanni da Settimo e il Messale»: è un racconto che vuole avvicinare all’importanza del Messale mostrando come questo libro contenga la fede, la liturgia e la vita intera di una comunità in preghiera. Tutto questo attraverso la storia di Giovanni, affascinato fin da piccolo dalle miniature e dalle decorazioni degli antichi libri liturgici, che entra a far parte dei monaci amanuensi dell’Abbazia di San Salvatore e San Lorenzo a Settimo (Scandicci) e contribuirà alla redazione di un famoso Messale dell’epoca. Una storia di fantasia, ambientata nel 1347, che racconta però luoghi, fatti e personaggi reali.