Firenze

Quando l’acquedotto sul colle di Montughi diventò un monumento alla Madonna: un concorso fotografico per ricordare la storia

Nel 1940 sul colle di Montughi, accanto al Convento dei Cappuccini, sorse un acquedotto alto 26 metri, che ricevette anche delle critiche, perché deturpava il panorama. Già nel 1951 l’acquedotto si rendeva insufficiente per le sempre più numerose costruzioni sorte nella zona, e quindi si riteneva che prima o poi questa brutta struttura sarebbe stata demolita o eventualmente trasformata. L’occasione dell’Anno Mariano del 1950 aveva fatto intravedere a padre Michelangelo da Montale la trasformazione dell’acquedotto naturale in un «acquedotto spirituale», servendosene per elevare un grande monumento alla Madonna, invocata dal francescano San Bonaventura quale «Acquedotto della Grazia».Accanto all’acquedotto sorgeva, fino dal 1951, la Casa della Gioventù francescana, dove sotto la guida spirituale di padre Michelangelo venivano formati all’ideale francescano moltissimi giovani fiorentini. La Gioventù francescana nazionale scelse la Madonna quale sua protettrice, e la statua della «Madonnina della Gi.Fra.», benedetta da Papa Pio XII il 23 aprile 1958, cominciò un lungo giro d’Italia tra le oltre 450 fraternità giovanili, giungendo a Firenze nel giugno dello stesso anno, con grande devozione di folla. Queste due circostanze spinsero a effettuare la trasformazione del serbatoio in monumento alla Madonna. L’architetto Leone Trenti, gifrino e poi terziario francescano, disegnò il progetto, che fu presentato alla soprintendenza e al Comune. L’11 febbraio del 1959, anniversario del primo centenario dell’apparizione della Vergine a Lourdes, si procedette alla posa e benedizione della prima pietra, e il 13 maggio, giorno in cui la statua della Madonna di Fatima si venerava esposta nella nostra Cattedrale, venne definitivamente approvato il progetto. Si iniziò, quindi, il coraggioso e difficoltoso lavoro di trasformazione, eseguito dalla ditta Berni e Figli, e seguito da un comitato formato da molti illustri concittadini legati a San Francesco, compreso Giorgio La Pira, da amici e benefattori. La statua di bronzo dorato, costruita dallo scultore Salvo Benincasa su disegno del professore Enrico Moroder, alta cinque metri e fusa nella fonderia di Marinelli, ripete in grande la Madonnina della Gi.Fra., perché sul colle francescano di Montughi si addiceva una Madonna «francescana». Ai piedi è stata in contemporanea eretta una cappella votiva, originale nella sua struttura e degna dell’arte di Firenze come affermò Piero Bargellini. L’opera nel suo complesso – monumento e cappella – fu inaugurata alla presenza delle autorità religiose e civili il 4 ottobre 1960, dopo una settimana di festeggiamenti che coinvolsero giovani francescani venuti dalla Toscana e da altre regioni. Dai suoi 45 metri di altezza la statua dorata è visibile da tutta Firenze di giorno e di notte, quando due potenti riflettori la illuminano, e dall’alto continua a benedire i giovani che frequentano la Casina, e la città tutta. È stata più volte restaurata, e anche a breve richiederà altri interventi, per continuare ad essere «salda» nei nostri cuori e alla nostra vista.Oltre alle celebrazioni che compatibilmente con la situazione pandemica sono previste per il 26-27 settembre 2020, sono organizzati due concorsi a premi, uno fotografico e uno di disegno rivolto ai bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni. Il tema dei due concorsi è «La Madonna del colle di Montughi». Per ogni concorso verranno premiate le prime tre opere classificate. Le fotografie e i disegni saranno pubblicati nella sezione «60° anniversario» del sito www.ofsmontughi.it, dove sono anche descritte e scaricabili le modalità per partecipare. Anche le Fraternità toscane dell’Ordine francescano secolare, della Gi.Fra. e degli Araldini sono invitate a inviare un video illustrativo di dipinti o statue raffigurante la Madonna a cui sono particolarmente devote, perché il significato di quel monumento superava e supera i confini del colle cappuccino fiorentino. Pier Luigi TucciFraternità dell’Ordine francescano secolare di Montughi