Firenze
Caritas, a Firenze raddoppiano i “nuovi poveri” che chiedono aiuto per la prima volta
La Caritas di Firenze in collaborazione con la Fondazione Solidarietà Caritas Onlus lancia una serie di report per offrire un quadro aggiornato dei fenomeni di povertà della diocesi. L’iniziativa, a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse, nasce all’indomani della crescente richiesta di aiuto causata dall’emergenza sanitaria degli ultimi mesi, per rilevare e rispondere alle situazioni di disagio e vulnerabilità del territorio. I report sono il frutto delle richieste che arrivano ai centri di ascolto e ai servizi della Caritas e documentano come rispetto al periodo pre-Covid sia aumentata la necessità di beni primari come cibo, medicine, vestiti. Ma anche di aiuti economici per il pagamento di bollette, affitti, spese per la casa, e psicologici.
“Da molti anni la Caritas di Firenze si è dotata di uno strumento che legge le situazioni di povertà, disagio sociale e rileva risposte concrete da mettere in campo”, spiega Giovanna Grigioni, referente dell’Osservatorio Caritas, nel sottolineare come in questo particolare momento storico “la Caritas abbia ritenuto opportuno provare a raccontare quello che sta accadendo”. “Ciò che presentiamo – prosegue – è una lettura dei fenomeni che si sono registrati in relazione alla pandemia”. “Tanti nuovi poveri hanno bussato alle nostre porte e non è stato semplice rispondere a tutte le richieste, ma grazie al prezioso lavoro degli operatori della Fondazione e dei volontari – evidenzia Riccardo Bonechi, direttore della Caritas diocesana – siamo riusciti a garantire l’apertura dei nostri servizi e ad essere vicini a tutti coloro che si trovano nel bisogno”. “L’obiettivo è quello di rafforzare sempre di più la nostra presenza sui territori in dialogo con le istituzioni locali”, conclude.
Secondo il rapporto, in costante e repentina crescita risultano le persone che, ogni giorno, si rivolgono ai centri di ascolto, alle Caritas parrocchiali, ai centri di distribuzione alimentare ed ai servizi legati alla marginalità abitativa. In alcuni servizi sono tornati a crescere anche gli anziani, che negli ultimi anni avevamo incontrato più raramente e si sono aggravate le condizioni di coloro che già versavano in una condizione di difficoltà economica prima dell’arrivo dell’emergenza.