Firenze

Azione cattolica fiorentina, la lunga estate dei campi scuola: abbracci, risate e lacrime da ricordare

Sabato 7 settembre sono terminati i nostri campi scuola estivi diocesani. Abbiamo iniziato a giugno con i campi ACR per proseguire poi in luglio con i campi per i giovanissimi ed il campo giovani.Scrivo queste poche righe non per parlare di numeri di partecipanti o argomenti e tematiche affrontate, benché anch’essi importanti, ma per condividere con chi legge quanto di bello ho trovato/ritrovato nello stare lì con loro un giorno o semplicemente accogliendoli al loro rientro.Ho avuto fortunatamente la possibilità di andare a trovare i campi Acr e vivere con loro, nei vari momenti, le attività previste. Ringrazio il Signore perché ogni volta riesce a far tirare fuori a ciascun educatore i propri talenti e metterli a servizio: questo è il grande dono che sempre riceviamo. Ringrazio i cuochi, tutti volontari, che custodiscono e curano i nostri bambini e ragazzi: basta una visita in cucina, un bicchiere di latte e il grande problema che li affliggeva si ridimensiona e possono tornare nel gruppo! … Eh sì perché succede proprio questo! I nostri cuochi non pensano solo a sfamare (importantissimo compito) ma soprattutto creano la “dimensione casa” all’interno del campo scuola, perché il campo scuola è prima di tutto una famiglia e tutti, dal responsabile agli educatori ai cuochi, si mettono a servizio dando il massimo di sé e a far sì che ogni ragazzo si senta accolto e sappia che c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarlo.Lo stesso si può dire dei campi giovanissimi: anche qui tutto lo staff educativo dona il proprio tempo, il proprio cuore e la propria mente per far crescere gli adolescenti di oggi in un percorso di fede nel vissuto quotidiano. I giovanissimi vengono aiutati a riflettere e confrontarsi sulla loro vita e sul mondo in cui vivono alla luce della Parola.Un discorso a parte voglio farlo per il campo giovani che quest’anno si è svolto in località Pian degli Ontani sull’appennino Pistoiese e che ha visto la partecipazione di un bel gruppetto di così detti neo-giovani, vale a dire i diciottenni. Sono riuscita ad andarli a salutare a metà settimana e sinceramente sono rimasta sorpresa del clima di armonia e al tempo stesso pieno di irrequietezza, una sana irrequietezza, che vi ho trovato. Vedere i diciottenni giocare e parlare tranquillamente con i più grandi è stata la risposta più diretta ai tanti dubbi e interrogativi che mi/ci eravamo posti. La serenità dei loro sguardi è stata contagiosa e la sera di ritorno a casa una nota di positività connotava i miei pensieri.In tutto questo mio scrivere ho lasciato per ultima una figura fondamentale all’interno del campo: l’assistente. Ringrazio tutti i sacerdoti che si sono messi a servizio dell’associazione e che con pazienza e cura hanno sapientemente guidato ed accompagnato sia i partecipanti che gli educatori.La mia mente si affolla di nomi, sorrisi, lacrime, sguardi a volte sorpresi altre volte malinconici, risate, abbracci, lievi imbarazzi, ragazzi a colloquio con l’assistente, i cuochi che si mettono in gioco in qualche attività, il responsabile che prima riprende e poi consola…Che dire ogni campo scuola è unico ed irripetibile perché fatto dalle persone che lo vivono in quei giorni e dalle relazioni di fraternità che si instaurano. Il mio augurio è che ciascun partecipante porti nel proprio cuore un pizzico di quella energia positiva vissuta nella settimana estiva nei prossimi mesi, che sia per ciascuno la carica a cui attingere in ogni momento. Arrivederci ai prossimi campi… Elisa GiannasiPresidente diocesana di Azione cattolica