Firenze

Mons. Andrea Bellandi ordinato Arcivescovo, grande festa a Salerno

Nel Duomo di Salerno erano presenti 282 sacerdoti, 50 vescovi dalla Campania, dalla Toscana e da altre regioni, e 4 cardinali: oltre al cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, e al cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, che hanno impartito l’ordinazione a mons. Bellandi insieme all’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro,  anche il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, e il cardinale Renato Raffaele Martino, originario della diocesi di Salerno. Ad accompagnare il canto, il coro della cattedrale con l’aggiunta di alcuni cori diocesani e dei ragazzi di una scuola. 

Nell’omelia, Betori ha citato le parole di San Paolo che spiegano il significato del gesto dell’imposizione delle mani, segno del dono dello Spirito e della continuità del ministero episcopale della Chiesa, che dagli Apostoli giunge fino a noi garantendo la tradizione della fede, della grazia e della comunione. Betori ha ricordato anche le forme in cui si dovrà eplicitare il ministero episcopale: “fedeltà alla successione apostolica, annuncio evangelico, custodia del deposito della fede, comunione ecclesiale sotto la guida del successore di Pietro, cura del popolo cristiano e dei suoi ministri, accoglienza dei poveri, ricerca di quanti sono dispersi, costanza nella preghiera. Sarà questo il tuo esercizio quotidiano, che ti auguro sia sostenuto dalla collaborazione del tuo presbiterio e dall’accoglienza della tua gente”. Oggi, ha aggiunto, siamo chiamati all’uscita missionaria: ce lo ha ricordato Papa Francesco nel suo discorso a Firenze, che ha disegnato una Chiesa attenta ai poveri, all’annuncio del Vangelo: questo anche la raccomandazione che Betori ha rivolto al nuovo arcivescovo. Betori ha concluso l’omelia facendo riferimento allo sguardo di Gesù, cui fa riferimento anche il motto scelto da mons. Bellandi: “Questo sguardo, caro don Andrea, ti ha accompagnato lungo tutta la tua vita, si posa su di te oggi, continuerà ad accompagnarti nei giorni a venire, perché tu possa scoprire la presenza di Dio nel volto di Cristo e in quello della gente a cui oggi ti affidiamo, che, ne siamo certi, già ti accoglie e ti vuole bene”.

Dopo la solenne imposizione delle mani, sono stati affidati al nuovo arcivescovo i segni del suo ministero episcopale: l’unzione con l’olio sacro, la consegna del Vangelo (con l’invito ad annunciare la Parola di Dio), dell’anello (segno di fedeltà, integrità della fede e purezza di vita, unione alla Chiesa) della mitra, segno del fulgore della santità e del bastone pastorale, simbolo del ministero di pastore chiamato a guidare il popolo di Dio. A questo punto, nel pieno carico della sua nuova veste, mons. Bellandi si è seduto sulla cattedra, mentre il coro cantava “Ecce sacerdos magnos”, le campane suonavano a festa e i fedeli applaudivano con gioia. Un momento solenne, seguito dal fraterno abbraccio degli altri vescovi.

Tra i fedeli, molti fiorentini che hanno accompagnato l’amico, padre spirituale, professore di teologia mons. Bellandi, e una grande folla di salernitani desiderosi di accogliere e salutare il nuovo arcivescovo. “Sono venuto da lontano, ma non dalla fine del mondo come disse Papa Francesco” ha scherzato mons. Bellandi al suo arrivo. Tra i volontari, molti scout e molti fratelli e sorelle delle Misericordie locali, un segno di legame con quel movimento delle Misericordie nato a Firenze oltre sette secoli fa. Le offerte raccolte durante la celebrazione sono state destinate alla Caritas per le famiglie bisognose.

Oltre all’imam di Firenze Izzedin Elzir, presenti anche gli Imam di Eboli, Laheli e di Battipaglia, Khadharoui. Prima di entrare nella Cattedrale di Salerno, non è mancato un omaggio di mons. Bellandi alla Madonna di Costantinopoli, che i salernitani venerano come la “Madonna benuta dal mare”.