Firenze

Bellezza e silenzio: la Badia Fiorentina apre le porte per il restauro del chiostro e i vent’anni dei “Monaci di città”

C’è un luogo di Firenze in cui il rumore della città diventa silenzio, e il silenzio diventa canto. È la Badia Fiorentina, che da vent’anni vede la presenza dei «monaci di città». Le Fraternità monastiche di Gerusalemme, fondate in Francia da padre Pierre-Marie Delfieux, aprirono a Firenze la loro prima casa in Italia l’8 settembre 1998: «Ricordo la bellissima processione con cui la città ci accompagnò al nostro arrivo alla Badia» racconta il priore, fr. Antoine-Emmanuel. La Badia Fiorentina fu il primo monastero dentro le mura di Firenze. Chiesa cara a Dante Alighieri, fu pure il luogo della prima lectio Dantis data dal Boccaccio… Più recentemente, fu la chiesa dove il venerabile Giorgio La Pira istituì la cosiddetta «Messa dei poveri», che ancora si celebra ogni domenica. Spenta dal 1925, la vita monastica in Badia riprese nel 1998 grazie a due giovani comunità di monaci e di monache provenienti da molti paesi. Fu il cardinale Silvano Piovanelli ad accogliere in questo antica abbazia questa  famiglia religiosa che si pone come obiettivo proprio quello di portare silenzio e preghiera nel caos della vita metropolitana. La comunità fiorentina conta attualmente 4 monaci e 16 monache, che durante il giorno si disperdono per le strade della città per lavorare, gomito a gomito con altre persone, e che agli orari stabiliti si riuniscono di nuovo in questa bella chiesa, tra via del Proconsolo e la Casa di Dante, per innalzare inni e preghiere attraverso il canto gregoriano, curato con amore e passione. «Si può pregare in tanti luoghi, nel silenzio di un bosco, su un monte o nel deserto: noi cerchiamo di portare la preghiera nel cuore delle città, accogliendo chi vuole camminare con noi cercando Dio» spiega suor Giovanna, che da pochi giorni è la nuova superiora della fraternità femminile. «Vogliamo invitare soprattutto i fiorentini – aggiunge padre Antoine-Emmanuel – devono sapere che la porta della Badia è aperta per chi la vuole visitare, per chi vuole incontrarci o pregare con noi».In questi vent’anni la Badia Fiorentina ha anche ritrovato la sua antica bellezza: molti sono stati i restauri curati dalla Sovrintendenza, compreso quello lunghissimo al campanile. Gli ultimi interventi si sono concentrati sui chiostri, e le celebrazioni del ventennale saranno anche l’occasione per scoprire un luogo meraviglioso, un tesoro nascosto: il Chiostro degli Aranci, con i suoi affreschi quattrocenteschi. «Siamo molto felici della riuscita degli interventi, abbiamo ridato bellezza a un luogo che è una vera perla nascosta» afferma la funzionaria della Sovrintendenza Fulvia Zeuli. Il chiostro attualmente è aperto alle visite tutti i lunedì, ma la volontà dei monaci è di aprirlo tutti i giorni, creando un percorso di visita che conduca a entrare in chiesa, facendo esperienza di silenzio.Una curiosità: durante la presentazione alla stampa, Fulvia Zeuli ha anche annunciato che se la produzione americana del film «Six underground» che viene girato in questi giorni a Firenze farà, come ha promesso, una donazione, i soldi saranno usati proprio per restaurare le facciate della parte dell’ex convento della Badia Fiorentina che oggi sono di proprietà del Comune e ospitano gli uffici dell’Urbanistica.Nei giorni 7-8-9 settembre, i monaci e le monache della Badia Fiorentina insieme ai tanti laici che condividono la medesima spiritualità, fanno festa e invitano la città a riscoprire questa gemma situata a due passi da Palazzo Vecchio. Momenti forti delle celebrazioni per il ventennale saranno, sabato 8 settembre, la  Messa col Cardinale Giuseppe Betori (ore 11.30) e l’inaugurazione del chiostro degli aranci, alle 16, con la presenza del Sindaco Dario Nardella. La sera, un concerto unito alla lettura di testi del cardinale Piovanelli e di padre Delfieux: chiesa, chiostri, refettorio e sala del capitolo resteranno aperti fino a mezzanot-te. Domenica mattina, la «Messa dei poveri» alle 10, quindi video, testimonianze e testi in ricordo del cardinale Piovanelli. Alle 12,30 il pranzo nel chiostro e alle 16 un concerto. Alle 18,30 i vespri che chiuderanno questi tre giorni di festa.