Firenze

Villa Lorenzi, la festa: da trent’anni un punto di riferimento per i giovani

Villa Lorenzi compie trent’anni: un anniversario che Firenze festeggerà in maniera solenne, venerdì 8 giugno, con il dindaco Dario Nardella nel Salone di Cinquecento di Palazzo Vecchio. Perché la struttura rappresenta un punto di riferimento prezioso per la città, un luogo in cui si aiutano i giovani (e le loro famiglie) a prevenire le dipendenze da droghe, alcol, videogiochi, social network.Era  il 1988 quando il cardinale Silvano Piovanelli, allora arcivescovo di Firenze, affidò  la struttura sulla collina di Careggi a Zaira Conti. «Ho dedicato la mia vita a questa missione – racconta oggi, trent’anni dopo –  senza sentirmi mai sola: per costruire un luogo pronto ad accogliere, ad ascoltare, a prendere per mano ragazzi e genitori e avviare con loro un viaggio per la riscoperta di valori positivi». Il Progetto Villa Lorenzi ha incontrato, in questi anni, tanti amici e sostenitori ma soprattutto ha potuto contare sul sostegno della diocesi, che l’ha sempre inserita tra gli enti e le associazioni tra cui vengono ripartiti i fondi provenienti dall’8 per mille. Dalla struttura sono passati migliaia di di adolescenti e giovani,  trovando un «modello» di eccellenza riconosciuto dal Ministero della Pubblica Istruzione, dall’Ufficio Scolastico regionale, dalla Regione Toscana, dal Comune di Firenze e dalla Asl.Ragazzi che vengono da famiglie fragili, che devono essere aiutati a trovare equilibrio e fiducia in se stessi; genitori che hanno bisogno di aiuto per crescere figli ribelli. Tutti trovano il sostegno di uno «staff» affidabile oltre che efficiente: un gruppo affiatato coordinato dal direttore Stefano Superbi, composto da professionisti (medici, psicologi, psichiatri e maestri artigiani), collaboratori e 120 volontari. In questi trent’anni, Villa Lorenzi ha sviluppato anche all’esterno un’attività di prevenzione con  incontri presso associazioni, scuole e parrocchie. Da questa esperienza è nato nel Duemila, su richiesta degli  Istituti secondari di primo grado fiorentini, un programma di interventi che col tempo si è rinnovato e ampliato.Tra i progetti realizzati nell’anno scolastico 2017-2018, «Una bussola per il futuro», portato avanti da Villa Lorenzi insieme al MIUR  per prevenire la dispersione scolastica, quello denominato «Bullismo on e off line» in collaborazione con la Città Metropolitana  per prevenire situazioni di bullismo e cyber bullismo, «Ben-essere a scuola» attivato con la ASL per prevenire stili di vita a rischio causati da dispositivi digitali e consumo di sostanze legali e illegali. Nel  Centro diurno per minori da 6 a 18 anni Villa Lorenzi si avvale anche di attrezzati e moderni Laboratori  di falegnameria e restauro , cartotecnica e legatoria, informatica, musicale, teatrale e di scienza oltre ad uno spazio polivalente ludico- sportivo. Proprio in uno di questi laboratori è stato realizzato l’ambone per la messa che Papa Francesco ha celebrato allo stadio Franchi il 10 novembre 2015. Ogni giorno i ragazzi giungono a Villa Lorenzi all’ora di pranzo, dopo aver trascorso la mattinata a scuola. Nel primo pomeriggio vengono svolte attività di studio, per poi passare ad attività di laboratorio, sportive, culturali e teatrali, con modalità differenziate per fasce d’età.Un luogo in cui la proposta educativa è, di volta in volta, modellato sulla singola persona. «Il nostro obiettivo – spiega Zaira Conti – è quello di condividere un cammino di crescita con le persone che incontriamo».Alla fine degli Anni Ottanta,  alle prime esperienze del Progetto Villa Lorenzi, i ragazzi che rischiavano di cadere nella tossicodipendenza provenivano da gruppi politicizzati, da ambienti di denuncia sociale. Oggi le forme di dipendenza sono molteplici, e spesso i ragazzi fanno uso di sostanze (compreso l’alcool) con superficialità. Il compito più difficile è sicuramente quello di trasmettere nuovi valori, affrontando al meglio questa «emergenza educativa».