Firenze

La Chiesa fiorentina si mette in cammino: quattro pellegrinaggi verso la Cattedrale

Il programma prevede il ritrovo alle 15,30, per una preghiera iniziale, nelle quattro basiliche. Da qui partiranno i quattro cammini che condurranno in Battistero, per una memoria del Battesimo, e quindi in Cattedrale dove alle 17 ci sarà la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Betori.I cammini dalle quattro basiliche saranno accompagnati dalla lettura di testi di quattro figure della storia recente della Chiesa fiorentina: il cardinale Elia Dalla Costa, Giorgio La Pira, don Giulio Facibeni, don Lorenzo Milani. Quattro testimoni della fede che potranno illuminare il Cammino sinodale della Chiesa fiorentina.Le parrocchie sono invitate a raggrupparsi secondo queste indicazioni: alla Santissima Annunziata i vicariati di Porta alla Croce, Rifredi, Campi Bisenzio, Firenzuola. In Santa Croce i vicariati di San Giovanni, Antella-Ripoli-Impruneta, Mugello Est e Mugello Ovest, San Casciano-Montespertoli, Pontassieve. In Santa Maria Novella i vicariati di Porta al Prato, Sesto-Calenzano, Scandicci, le Signe. In Santo Spirito i vicariati di Porta Romana, Porta San Frediano, Valdelsa, Empoli-Montelupo.«Chiedo a tutti di entrare con fiducia in questo Cammino. Sono convinto che, con il coordinamento del Comitato di sensibilizzazione e degli Animatori sinodali, saremo capaci di vivere un’esperienza che ci permetta di essere fedeli al mandato che abbiamo ricevuto dal Papa»: così il cardinale Giuseppe Betori si è rivolto ai preti della diocesi, durante l’Assemblea del clero all’eremo di Lecceto.La Celebrazione eucaristica in cattedrale di domenica 1° ottobre, ha spiegato l’Arcivescovo, «segnerà l’apertura della prima fase del Cammino, quella che avrà come protagoniste quest’anno comunità parrocchiali e aggregazioni ecclesiali. Il nostro proposito è quello di mettere tutte le comunità, nelle forme che ciascuna riterrà più opportuna, in un processo di discernimento ecclesiale delle situazioni e di orientamento missionario. Intendiamo anche promuovere in seguito forme di ascolto che intercettino non solo chi frequenta la nostre comunità, ma anche i diversi soggetti sociali del territorio».