Firenze
Il Cammino sinodale della Diocesi di Firenze: «Anche noi Chiesa in uscita»
«Ribadisco – ha proseguito l’Arcivescovo di Firenze – che il nostro Cammino non è un vero e proprio Sinodo, in quanto non si ripromette di giungere a indicazioni normative o a decisioni da applicare, ma più semplicemente vuole essere un confronto che permetta di affrontare le nuove prospettive pastorali aperte da Papa Francesco. Ciò con cui dobbiamo confrontarci è infatti un radicale cambiamento non tanto nelle cose da fare bensì nell’atteggiamento da assumere di fronte al compito di incarnare il Vangelo nel tempo presente. La formula riassuntiva di questo atteggiamento è la nota espressione “Chiesa in uscita”, a cui il Papa fa spesso riferimento».
Betori ha anche citato alcuni avvenimenti che hanno coinvolto la Chiesa fiorentina: «la promulgazione del decreto con cui la Chiesa riconosce che il cardinale Elia Dalla Costa, arcivescovo di Firenze dal 1931 al 1961, ha vissuto in modo eroico le virtù cristiane». «La figura umana, spirituale e pastorale del cardinale Elia Dalla Costa – ha sottolineato Betori – viene così riproposta alla venerazione del nostro popolo e a noi viene chiesto di rimeditarne la lezione ecclesiale, soprattutto nella capacità di tessere attorno a sé una ricca varietà di esperienze cristiane, con un influsso significativo nella vita della comunità fiorentina anche civile, con presenze di preti, religiosi e laici che hanno segnato la storia del cattolicesimo nel nostro Paese».
L’altro avvenimento è la nomina a presidente della Conferenza Episcopale Italiana del cardinale Gualtiero Bassetti: «un vescovo che è stato prete di questo presbiterio e che ha sempre mantenuto vivi i suoi legami con la nostra arcidiocesi e che tanto spesso rivendica come un onore e un dono le sue radici fiorentine. In questa occasione, nel felicitarci con lui, vogliamo anche ribadirgli la nostra gratitudine per il molteplice e prezioso servizio da lui svolto a Firenze. Lo accompagni nel nuovo impegno ecclesiale la certezza della nostra preghiera e la mia fraterna collaborazione».