La «Casa della Carità», la cui gestione è stata affidata alla Caritas diocesana, è il segno concreto progettato in occasione del 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze (9-13 novembre 2015), a beneficio delle fasce più deboli della popolazione.La prima sezione della Casa della Carità (Lotto A, mq 1.892), comprende al piano terra una portineria; un Centro diurno per minori, che partirà già a dicembre; due locali destinati a Centro di Ascolto, di prossima apertura; e una grande sala incontri, con dotazioni multimediali, in grado di ospitare 85 persone. Questo spazio sarà utilizzato per attività comuni, corsi di formazione, ma anche come sala a disposizione del quartiere con accesso direttamente dall’esterno.Al primo e al secondo piano del Condominio Solidale, affacciati sempre su via Corelli, si trovano invece i 14 appartamenti destinati a singoli o coppie di anziani autosufficienti: due monolocali; otto bilocali; e due trilocali. Gli appartamenti sono tutti arredati nella zona giorno e completi di cucina, mentre potranno essere personalizzati gli altri spazi, come la camera da letto e il bagno. L’ingresso delle persone nella struttura sarà regolato da una commissione ad hoc, che insieme alla rete dei servizi sociali del territorio, valuterà caso per caso. Gli alloggi, che inizieranno ad essere occupati da gennaio, non rientrano nel circuito dell’edilizia residenziale pubblica. La cura e il coordinamento dei servizi previsti saranno affidati a una piccola comunità di religiose del Sacro Cuore, che si occuperà anche della gestione dei restanti spazi, i cui lavori (termineranno entro la fine del 2017) stanno proseguendo nel pieno rispetto dei tempi e dei costi prestabiliti. Il Lotto B (mq 1.538), ubicato nella parte interna, sarà infatti adibito a Centro di accoglienza per emergenze abitative e migratorie per 50 persone, e includerà anche: una grande cucina che preparerà i pasti sia per il Centro minori che per quello di accoglienza; un Centro diurno per anziani; l’abitazione della comunità di suore; e una Cappella che verrà realizzata in collaborazione con la Scuola di Arte Sacra di Firenze e l’Ufficio Liturgico diocesano. La principale caratteristica del Condominio Solidale sarà quella di mettere in moto un’esperienza di condivisione tra realtà e condizioni di vita diverse, e di essere aperto alla vita comunitaria, all’accoglienza, all’interazione tra generazioni differenti, pur garantendo alle persone che vi abitano adeguati spazi di autonomia e riservatezza. Il progetto alla base della «Casa della Carità» – grazie al consolidamento dei rapporti con le parrocchie, le realtà associative e le famiglie del territorio – potrà avere un impatto importante anche oltre le sue mura. L’esperienza di condivisione, il valore del mutuo aiuto, l’attenzione verso le persone più fragili, la «fantasia della carità», comporranno infatti man mano anche il senso autentico del cambiamento socio-culturale che tale iniziativa potrà innescare, in una zona di periferia, come quella di Novoli, che affronta grandi urgenze sociali.