Firenze

Gemelllaggio con Lira (Uganda): la testimonianza del vescovo Franzelli

«Io preferisco chiamarla comunione, più che solidarietà» ci ha detto il vescovo Giuseppe Franzelli la sera del 29 maggio durante l’incontro dal titolo «L’attesa dei giusti finirà in gioia», presso la parrocchia del Romito. «È solidarietà, ma è solidarietà cristiana, nel nome di Cristo e allora è davvero comunione di Chiese». E, più avanti, ha spiegato il senso profondo del gemellaggio fra la Diocesi di Firenze e la sua Diocesi di Lira, nel Nord dell’Uganda: «Spesso le tragedie di cui ci parla la televisione, quei problemi, quelle situazioni di povertà immani, ci colpiscono, sì, ma poi uno dice “ma io, qui, che posso fare?”. Queste sono cose che capitano in famiglia! Questi sono miei fratelli e mie sorelle, se è vero che oggi posso e voglio dire il “Padre nostro”. Non mio: Padre nostro, di tutti. E se è vero che attendo che venga il Suo regno, regno di giustizia e di pace. Non solo per noi qui a Firenze, in Italia, ma in tutto il mondo».La sua vita, le sue parole aiutano a capire il senso e la forza che un cristiano trae dal vivere con fede il suo motto episcopale: «In manus Tuas» (nelle tue mani), lo stesso del nostro vescovo ausiliare Claudio Maniago. La consapevolezza di essere nelle mani del Signore ci dà, infatti, la possibilità di vivere con serenità, con gioia e con speranza tutte le situazioni, anche le più difficili.Diversi sacerdoti hanno già versato il loro contributo a sostegno dei confratelli ugandesi e questo gesto concreto di solidarietà e di comunione fraterna è molto importante per il vescovo, perché consente di garantire a tutti loro una vita più dignitosa, di superare almeno in parte le difficoltà a portare avanti il proprio ministero e di essere più liberi dalla preoccupazione di cercare i mezzi per sopravvivere.Le offerte consegnate dalle parrocchie, da singoli e da gruppi di persone per la «Quaresima di Carità» fino ad ora, consentono di coprire almeno una parte dei costi dei primi progetti che abbiamo deciso di portare avanti: il Vescovo, già tornato in Uganda, darà il via ai lavori per la ristrutturazione di due dispensari gestiti direttamente dalla Diocesi e per cominciare parte dei lavori necessari per migliorare le condizioni dei reparti di maternità, di ostetricia e di pediatria dell’ospedale diocesano di Aber. «Non so bene ancora cosa è che noi, la Chiesa di Lira, possiamo dare alla Chiesa di grande tradizione che è in Firenze» ci diceva, ma chi ha potuto ascoltare la sua testimonianza, sa di aver ricevuto un dono prezioso da parte sua e di tutta la Chiesa che è in Lira. Pur consapevoli di non poter trascrivere tutto ciò che abbiamo ascoltato, vogliamo condividere il più possibile questo dono con tutti coloro che non sono riusciti a partecipare a quella «serata in famiglia», riportando almeno parte degli interventi sulle pagine del nostro settimanale diocesano.Caritas Diocesana di Firenze e Centro Missionario Diocesano

Incontro con mons. Franzelli del 29 maggio 2007 – il resoconto completo