Firenze
Cos’è la vita consacrata? La risposta in una tavola rotonda
di don Bruno Simonetto*
l Suor Costanza Galli ha comunicato tutta la sua gioia di essere Suora in un carisma d’Istituto, le «Figlie della Carità», che è davvero sulle frontiere del servizio più radicale dei poveri e dei sofferenti dell’umanità. «E le tante situazioni di condivisione del dolore di fratelli e loro familiari (si pensi, per esempio, alle sofferenze indicibili di mamme di bambini colpiti da tumore, ormai in fase terminale!) provati dal «male»«male» per antonomasia di chi viene ricoverato in un Reparto oncologico – ha assicurato – non fa che dare senso ancora più vero alla mia missione di vita donata agli altri». Lei, che pure aveva davanti una carriera eccezionalmente gratificante, ha la consapevolezza di avere «lasciato ogni cosa» per seguire il Signore e dare così senso ancora più alto alla sua esistenza di donna consacrata.
l Mauro Pagliai, padre di suor Costanza, ha raccontato in maniera davvero emozionata la «storia vocazionale» della figlia, maturata progressivamente, quando già su di lei si erano fatti in casa ambiziosi progetti di realizzazione familiare e professionale, date anche le eccezionali doti della figlia. Ma «il Signore ha vinto» ogni resistenza; e, alla fine, i primi a ringraziarlo per questo dono di una Suora pienamente realizzata sono stati proprio loro, papà e mamma.
l Il Seminarista di Firenze Maurizio Pieri ha riconosciuto che la sua vocazione al Sacerdozio, maturata lentamente negli anni, è dovuta in larga misura a «l’importante ruolo che hanno avuto le «Figlie della Carità» alla Scuola Materna «San Giuseppe» di Ronta, da lui frequentata; rapporto che è continuato anche dopo l’Asilo, fondamentale per la sua scelta definitiva di vita a servizio del prossimo». L’esempio di servizio amoroso delle «sue Suore» di Ronta, non solo all’Asilo ma anche nel ricovero di povere donne con disturbi psichici, insieme con l’esempio delle «Suore di Santa Marta» [con le quali Maurizio ha condiviso esperienze professionali all’Ospedale di Borgo San Lorenzo] gli ha fatto capire il senso di una vita donata agli altri per il Signore: «Sì – ha concluso -, perché per me loro [le Suore] erano e sono testimoni di vita, testimoni di vita nel Signore Gesù, che si esplica non soltanto nel rapporto personale con Dio, ma anche di dedizione totale verso l’uomo».
l Infine, la testimonianza misurata della giovane universitaria Maria Rita Graziano, della parrocchia «Santa Maria a Novoli». Ha dimostrato di aver capito tutto della Vita Consacrata quando, terminando il suo breve intervento, ha detto alle Sorelle che l’hanno a lungo applaudita: «Insegnateci ad essere innamorate di Gesù!».
Cosa dice il magistero: «La Chiesa ha bisogno di voi»