Fiesole
Fiesole, gli auguri di Pasqua del vescovo Mario Meini: “Il Risorto non contagia, anzi risana”
Ecco il testo integrale del messaggio di auguri:
È difficile quest’anno dire “Buona Pasqua”. Molto più difficile del solito. Sentiamo affiorare nel nostro intimo la preghiera del Crocifisso: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”. Ma viene un nodo alla gola se pensiamo di cantare “Alleluia”. Eppure la Pasqua è sempre Pasqua e non delude mai. Il Signore è veramente risorto.
Penso alle nostre case, alle nostre famiglie e leggo il Vangelo: “La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per paura … venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi! “. Oggi, chiusi in casa, siamo giustamente impauriti, per rispetto agli altri e non contagiare. Ma il Risorto non contagia, anzi risana. Noi non possiamo uscire, ma nessuno impedisce a lui di poter entrare in casa nostra, anche a parte chiuse. E come si presenta? Mostra le sue ferite e offre serenità, dona la sua pace: “Pace a voi”.
Riflettiamo un momento. Il Risorto non cambia le vicende del mondo, ma abilita i credenti a saperle affrontare. Avrebbe potuto combinare chissà quale prodigio cosmico e invece si affida ai discepoli per inaugurare una nuova creazione. “Soffiò e disse loro: “Come il Padre ha mandato me, io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati … “. Non cambia il mondo, ma cambia i cristiani: ecco il vero miracolo della Pasqua. Quei semplici pescatori di lago corrono per il mondo e annunciano la nuova Presenza, inaugurano un nuovo stile di vita: annunciano il vangelo.
Non penso che il suono delle campane a Pasqua disperderà miracolosamente il virus. Ma a pasqua potremo aver imparato la lezione della sofferenza (l’eclissi del venerdì santo) e potremo inaugurare la proposta della resilienza (il dono dello Spirito Santo e la missione). Non vogliamo distrarci per dimenticare l’incubo di questi mesi. Vogliamo piuttosto impegnarci perché il “peccato” (il male di ogni tipo, diffuso nel mondo) possa essere sanato da uno stile di vita che rispecchi il comandamento nuovo dell’amore. Un nuovo stile personale, familiare e anche nei rapporto fra i popoli.
Il caso è serio. Molto serio. Nella Pasqua il Risorto ci da la chiave (lo Spirito Santo) per aprire le porte e uscire con fiducia per costruire la civiltà dell’amore.
Buona Pasqua 2020.
+ Mario Meini, vescovo di Fiesole