Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Gli auguri del patriarca Twal alla diocesi

“Vi porto gli auguri del patriarca di Gerusalemme Fouad Twal. Mi ha raggiunto telefonicamente, ricordando il nostro gemellaggio e chiedendomi di farvi avere la benedizione di Betlemme”. Così l’arcivescovo Riccardo Fontana ha aperto l’omelia per la Messa della notte di Natale, nella Cattedrale di Arezzo. “La chiamata di Twal mi ha commosso”, ha sottolineato il Presule.

“Un bambino è nato per noi, c’è stato donato un figlio”, ha detto poi Fontana, commentando il Vangelo del giorno. Una pagina che innanzitutto fissa storicamente la nascita di Gesù. “Un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra quando Quirinio era governatore della Siria”, recita il testo di Luca.

“Gesù, nascendo, si è fatto vicino ad ognuno di noi. È un dono, un gesto gratuito. Un segno della Misericordia di Dio. Dio, che è padre, vedendo che l’umanità si era confusa, creando sofferenze e divisioni, ingiustizie e lotte, odio e guerre, ha mandato suo figlio a ricreare il mondo”, ha ricordato Fontana.

 “Quanto bisogno ha questo mondo dei cristiani – ha proseguito il Presule -. Tocca a noi a fare da sale della terra e magari da ‘lievito’, che fa alzare questa situazione opprimente in cui viviamo”.

L’Omelia integrale dalla diretta di Tsd http://www.youtube.com/watch?v=d_CDh20ei1A