In merito alla visita che Michel Sabbah, patriarca di Gerusalemme ha fatto a Sansepolcro lo scorso 26 debbraio, invitato dalla diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, abbiamo rivolto alcune domande a Mauro Cornioli, presidente del Lions Club di Sansepolcro, che assieme all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e la Confraternita di Misericordia di Sansepolcro ha curato l’organizzazione della visita.Una sua valutazione sulla visita di monsignor Sabbah«E’ stata una giornata stupenda, densa di emozioni, è stata sentita come la visita di un amico, l’arrivo di un fratello. Il Lions Club di Sansepolcro e tutti i club della provincia hanno partecipato in modo attivo alla giornata, la realizzazione del libro Sansepolcro e la Terra Santa, la presenza dei soci a tutti i momenti della giornata, il service la Scuola di Ramallah sono testimoni di questo modo di servire».Quali sentimenti ha manifestato monsignor Sabbah?«La nostra felicità era anche la sua, sentiva di essere a casa fra fratelli che volevano abbracciarlo».Quale momento della visita l’ha maggiormente impressionata e perché?«La cerimonia all’Oratorio davanti al Sepolcro: sembrava di essere a Gerusalemme».La visita del patriarca non deve essere considerata una parentesi sperando magari che un giorno possa nuovamente riaccadere. a cosa apre in modo immediato e cosa possiamo immaginare in prospettiva?«Deve essere l’inizio di un nuovo e rinnovato legame con Gerusalemme e la Terra Santa. Ogni iniziativa o contatto con la Terra Santa non dovrà più essere causale ma coordinato e all’interno di un grande progetto».Che risultato ha ottenuto la raccolta di offerte per i cristiani della Terra Santa?«I Lions hanno consegnato al Patriarca per la scuola di Ramallah 15mila euro».Alessandro Boncompagni