Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Da Arezzo al Sud America: la Caritas a fianco dei poveri.

Continua a trecentosessanta gradi il grande impegno della Caritas diocesana aretina. Un impegno che riguarda progetti, servizi, attività e formazione soprattutto a favore delle persone più bisognose.A febbraio, nella città di Cortona,la Caritas diocesana, in collaborazione con la Provincia di Arezzo e i Comuni della zona socio-sanitaria della Valdichiana, ha presentato il secondo rapporto provinciale sulle povertà che ha visto in Valdichiana proprio l’analisi e lo studio dei fenomeni legati alla povertà ma che ha messo in luce tutti i numeri e le cifre legate ai servizi Caritas. Il servizio di osservazione sta diventando sempre più necessario perché permette di capire meglio il tessuto sociale e civile e di programmare di conseguenza politiche sociali più incisive. Recentemente la Caritas diocesana si è concentrata anche sulla comprensione della situazione abitativa in Arezzo e sta pensando di sviluppare nei prossimi mesi dei focus tematici e settoriali di approfondimento (in particolare minori e salute mentale).Il 2006 sarà un anno molto impegnativo per la Caritas aretina sia nel rafforzare il sistema delle Caritas parrocchiali e sia nell’attivare nuovi servizi, uno su tutti quello che riguarda l’accoglienza delle donne in stato di bisogno, tema questo oggetto della Quaresima di Carità della diocesi. Attraverso l’impiego dell’Associazione Sichem sono tanti i progetti in essere sia a livello locale che internazionale. Continua la proposta di aderire al progetto di adozione comunitaria in Argentina denominato «Cento euro per cento famiglie» che ha visto l’adesione dell’Azienda Monnalisa spa (la quale sosterrà anche alcuni interventi a favore delle famiglie aretine) e del corpo dei vigili urbani di Arezzo oltre che di numerose parrocchie del territorio. A livello aretino è sempre alta l’attenzione verso gli emarginati, con la condivisione e l’aiuto di BancaEtruria.Inoltre, la nostra Caritas è stata scelta da Caritas italiana per sperimentare concretamente un progetto «Equal» sull’inserimento lavorativo delle persone emarginate. Continua pertanto l’apprezzamento a livello nazionale e regionale della qualità lavorativa e delle sue modalità operative, un bel riconoscimento per la direzione e per tutta la Chiesa locale che ci invita a continuare su questa strada con professionalità e impegno. Il lavoro quotidiano chiede sempre più esperienza, conoscenza e capacità professionale, fattori questi indispensabili se l’intento rimane quello della promozione umana e non dell’assistenzialismo. La volontà della Caritas, guidata da suor Rosalba Sacchi, è quella di continuare a lavorare per il bene collettivo e per il rispetto dei diritti individuali, facendo rete con gli enti locali e con il privato sociale organizzato.

di Andrea Dalla Verde vice direttore della Caritas diocesana.