Durante il Convegno dei responsabili diocesani tenutosi a Cagliari nel giugno 2001, l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia fece la proposta di un coinvolgimento più diretto delle diocesi nella riflessione sulla teologia del matrimonio e della famiglia e nella ricerca di metodologie applicabili alle realtà pastorali concrete: la proposta era di scegliere trenta parrocchie in tutta Italia, diverse per grandezza e posizione geografica, nelle quali il parroco e almeno una coppia di sposi si impegnassero a comprendere e vivere in condivisione la missione del sacerdote e degli sposi. Il senso della proposta, detta «Progetto Parrocchia-Famiglia», era di riuscire a calare le intuizioni di teologia sponsale in iniziative praticabili nelle realtà pastorali locali.La proposta fu fatta in modo specifico anche alla nostra diocesi e il Vescovo indicò all’Ufficio Nazionale le Parrocchie della Collegiata a Castiglion Fiorentino e di Santa Maria in Gradi ad Arezzo; tutte e due furono scelte per questo progetto e chiamate nel novembre 2001, con le altre ventotto parrocchie, per definire meglio gli scopi e le modalità di svolgimento del progetto.In questi anni l’Ufficio Nazionale ha curato l’approfondimento di varie tematiche con sussidi scritti e collegamenti periodici via Internet per scambi di opinioni ed esperienze che le parrocchie -sacerdote e sposi- avessero maturato. I temi affrontati hanno spaziato dal progettare la pastorale con la famiglia in parrocchia (tema del Convegno di Cagliari), alla nuzialità come feconda di comunione in famiglia, in parrocchia, in società; alle caratteristiche della comunione che la famiglia porta in sé e agli altri; alla fecondità spirituale e alla missione della coppia; alla evangelizzazione che può passare attraverso la vita familiare.Ogni anno le parrocchie si sono riunite per un confronto «dal vivo» sui temi discussi e su quelli da proporre. Dal 28 giugno al 2 luglio ci sarà l’ultimo Convegno (il progetto è nato come esperimento, quindi con un inizio e una fine, del quale rendere conto all’Assemblea dei Vescovi Italiani) e si svolgerà nella parrocchia veronese di Bovolone, dove è parroco il promotore e coordinatore del progetto, cioè l’ex direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia.Sacerdoti e coppie della Collegiata e di Santa Maria in Gradi hanno condiviso la preoccupazione per la parrocchia proponendo in modo diverso le tante attività «classiche». Dice una giovane coppia: «Dopo un minimo di smarrimento iniziale è stato piacevole e intenso constatare che la nostra funzione all’interno della parrocchia e non solo, è di vitale importanza. Il solo pensare che il nostro amore può essere da esempio per la comunità e allo stesso tempo servire il volere di Dio (nella parrocchia, nella famiglia, nella vita di tutti i giorni), è la ricompensa più grande che si possa immaginare. E’ stata gettata la rete. Adesso speriamo che il risultato sia “gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date”».di don Enrico Gilardonie don Giovanni De Robertis