Monsignor Gualtiero Bassetti ha scelto mezzogiorno, l’ora canonica dei grandi annunci della Chiesa, per comunicare alla città di Arezzo e all’intera diocesi che Benedetto XVI aveva affidato all’aretino Domenico Giani il timone di tutta la macchina della sicurezza pontificia e della polizia del Vaticano. «Il 4 maggio – ha spiegato il Vescovo – il Santo Padre ha nominato il dottor Giani direttore dei servizi di sicurezza e di protezione civile della Città del Vaticano e ispettore generale del corpo della Gendarmeria».Monsignor Bassetti non ha nascosto la sua gioia. «Si tratta di un segno di stima e di apprezzamento nei confronti del dottor Giani che avrà anche piena competenza per il servizio della persona del Santo Padre». Un servizio che «richiede una preparazione notevole e soprattutto una disponibilità totale», ha afferma il Vescovo. Poi il pensiero di monsignor Bassetti è andato alla moglie Chiara e ai figli Luca e Laura a cui «è richiesta una particolare vocazione e un grande senso di appartenenza alla Chiesa», ha detto. Il Vescovo ha svelato anche un passaggio della lettera che il nuovo responsabile della sicurezza vaticana ha scritto a Benedetto XVI all’indomani della nomina. «Nella lettera – ha confidato monsignor Bassetti – si fa riferimento al santuario francescano della Verna che il dottor Giani definisce “un trampolino di lancio”, prendendo a prestito le parole di Giorgio La Pira».E al sacro monte in cui San Francesco venne segnato dalle stimmate, Domenico Giani è particolarmente legato. Terziario francescano, ha avuto il suo primo incontro con Giovanni Paolo II proprio nel santuario del Casentino quando nel 1993 il Papa visitò La Verna. A distanza di sei anni, fu proprio Wojtyla a chiamarlo ai vertici del corpo di 130 agenti incaricati di vigilare sull’incolumità del Papa. Da allora Giani ha ricoperto l’incarico di vice ispettore vicario della Gendarmeria e ha svolto anche le funzioni vicarie della direzione dei servizi di sicurezza e della protezione civile occupandosi tra l’altro dei vigili del fuoco. Con l’addio dello storico capo della sicurezza vaticana, Camillo Cibin, di cui Giani è stato vice per sette anni, Benedetto XVI lo ha promosso alla plancia della gendarmeria.Laureato in pedagogia all’università di Siena, è stato impegnato fin da giovane nelle attività ecclesiali di Arezzo: è stato fra i fondatori della Comunità Giovanile del Sacro Cuore e dell’associazione «Rondine – Cittadella della Pace» ed ha guidato i volontari della Misericordia di Arezzo di cui è stato responsabile.La promozione di Giani è stata salutata in città con grande affetto. Lo dimostrano le parole di stima che sono state pronunciate durante la conferenza stampa ospitata nel palazzo vescovile di Arezzo. «viene chiamato ad un alto incarico – ha affermato il neo-sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani – A dimostrazione che un altro figlio di Arezzo ha dato ottima prova di sé nel mondo». Altrettanto caloroso il messaggio della vice-presidente della Provincia, Mirella Ricci, che ha ricordato la «comune esperienza nel volontariato cittadino» e ha definito Giani «un esempio di spirito di servizio».Giacomo Gambassi